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Liberazione a distanza, mai senza il contributo della persona posseduta

The Devil in the Details Pixabay CC – it

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don Gabriele Amorth - Credere - pubblicato il 08/07/14

Si può obbligare qualcuno a ricevere un esorcismo o una preghiera di liberazione?

di Stefano Stimamiglio

Don Gabriele, una persona può essere liberata a sua insaputa, cioè attraverso le preghiere di altri?

Don Gabriele Amorth: E’ possibile che la preghiera di una comunità cristiana, dei familiari o degli amici spiani la strada verso la piena guarigione. Ma per esperienza dico che la liberazione non avviene contro la volontà della persona stessa, cioè senza il suo contributo attivo fatto di un’intensa vita di fede sostenuta dai sacramenti e dalla preghiera. Colgo l’occasione della sua domanda per dire che il rischio che intravedo in caso di possessione o di altro male malefico è quello di rimanere soli, isolati, senza sostegno. Avere una comunità parrocchiale, una comunità del Rinnovamento nello Spirito o di un altro movimento o comunque amici che pregano per la tua liberazione è davvero una grazia di cui rendere gloria a Dio.

Quindi se una persona non vuol farsi esorcizzare o ricevere una preghiera la si lascia nel suo “brodo”?

Non si può obbligare qualcuno a ricevere un esorcismo o una preghiera di liberazione contro la sua volontà. Spesso è lo spirito maligno che suggestiona, a volte invincibilmente, una persona in questo senso. Dopo la preghiera o l’esorcismo accade spesso che la persona appaia quasi “snebbiata”, nuovamente in pieno possesso delle sue piene facoltà volitive. E’ la conferma che la preghiera ha sortito i suoi effetti, che però possono essere solo temporanei.

In che senso?

Nel senso che la liberazione definitiva non è ancora avvenuta e che, di lì a qualche ora, magari ricade nel suo stato apatico o avverso nei confronti della preghiera. Ma questo “snebbiamento” è comunque un buon segno: la via è tracciata e bisogna solo percorrerla.

Ci sono anche persone che possono scoprire il male che le ha colpite frequentando un luogo sacro?

Succede, certo, soprattutto quando ci si reca in santuari mariani, dove non di rado si realizzano liberazioni, o quando si partecipa a ritiri, processioni o adorazioni eucaristiche. Magari si è avuto in passato qualche disturbo a cui non si è fatto troppo caso e invece in quelle occasioni esso si manifesta in modo più chiaro ed evidente. E’ il segno che il demonio è rimasto nascosto finché ha potuto, ma anche che di fronte alla potenza di Dio esso ha dovuto manifestarsi. Questo fatto, contrariamente a quanto si può pensare, è da accogliere come una grazia, perché solo conoscendo la malattia la si può poi curare.

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