Si devono promuovere leggi a questo scopo. Per vincere un processo, deve assisterci la ragione legale, non basta quella morale. Oggi la ragione legale e quella morale non hanno motivo di coincidere, possono essere diverse. Magari arrivasse il giorno in cui a ogni ragione morale corrisponda una ragione legale!
7. Il ritorno dell’Europa alla fede
Come diceva padre Vincent McNabb, padre spirituale del distributismo, nella sua “Lettera aperta a un giovane distributista”, “se ancora non ti sei sentito chiamato allo stato di voti matrimoniali, scegli altri voti – in cui il misticismo e l’ascetismo hanno dimostrato che da sé soli possono redimere l’economia”. McNabb è consapevole del fatto che sulla Terra i modelli sociali sono soggetti alla legge universale del tempo, per cui muoiono o falliscono, e mette più in alto la felicità del suo giovane amico, indicando Cristo che redime.
Belloc non sta parlando esattamente della fede-virtù, ma dell’accordo sociale su certi principi religiosi e dell’osservanza di determinate norme morali. Il distributismo è nato in conformità alla dottrina sociale della Chiesa, con lo sviluppo che aveva raggiunto in quel momento. Per essere conformi alla tradizione della Chiesa che è “viva”, oggi i distributisti dovrebbero evolvere fino al concetto di “inculturazione”, introdotto ai tempi di San Giovanni Paolo II. Questa socializzazione della fede manifesta l’impulso apostolico-missionario tanto tipico della fede teologale. I principi religiosi penetrano nelle culture, che interagiscono con altre culture attraverso ad esempio Internet. La socializzaizone della fede comprende, e supera, il criterio convenzionale di Belloc.
8. Un rimedio specifico: il sistema di rappresentazione con mandato
Belloc e Cecil Chesterton propongono in The Party System una soluzione di rottura. Non si tratta di introdurre miglioramenti nel sistema, ma di modificarlo. Bisogna sostituire lentamente tutto un sistema elettorale con un altro, come nella storia una civiltà succede all’altra. L’unico limite è conservare l’essenza della democrazia, che consiste nell’approvare le leggi volute dalla popolazione e nel rifiutare quelle che questa non vuole. Tutto il resto, come i partiti o le campagne, sono solo strumenti.
La democrazia funziona solo in piccole comunità. L’immagine sarebbe quella degli anziani di un popolo che si riuniscono sotto un albero, fumano la propria pipa, parlano e prendono decisioni.
Si scelgono delegati. Ciascuno rappresenta un gruppo di persone, che gli ordinano per iscritto di votare con un linguaggio semplice: “sì” o “no”. Questo incarico documentato è il mandato che dà nome a questo tipo di rappresentazione.
Evoluzione successiva dei distributisti
Nel periodo della maturità, Belloc è passato dalle proposizioni rivoluzionarie di The Party System al continuismo. Ha capito che spezzare un sistema stabile, positivo o negativo, generava tanta forza espansiva come quella che univa le sue componenti. Alla fine della sua carriera, ha influito su di lui il fatto di meditare su quello che ha definito “l’isolamento dell’anima”, che aveva prodotto la grande rottura: la Riforma protestante.
G. K. Chesterton ha sviluppato la maggior parte della sua opera sul distributismo nel periodo precedente il suo Battesimo nella Chiesa cattolica. Anche se la frase è ambigua, bisogna dire che Chesterton lavorava per il Regno, quando lo ha sorpreso la Chiesa.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]