Il senso della fede e il magistero viaggiano sullo stesso binario? O ci sono delle divergenze anche abbe sulle indicazioni ufficiali della Chiesa sui grandi temi e il pensiero dei fedeli? E’ stata questa la riflessione al centro del XXV Congresso nazionale dell’Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale (Atism), che si è aperto il 2 luglio ad Agrigento.
“La dimensione ecclesiale della morale tra Magistero e sensus fidelium”, questo il tema della "tre giorni" che è stata introdotta da un intervento dello scrittore Andrea Camilleri. La prolusione è stata affidata al professore Autiero, direttore del Seminar Fur Moraltheologie di Munster (Germania) che ha presentato una riflessione storico-sistematica sul tema a partire dal Concilio Vaticano II.
Al Congresso partecipano cento teologi moralisti da tutte le Facoltà italiane. Tra i relatori figurano: la teologa Serena Noceti, vicepresidente nazionale dell’Associazione Teologica Italiana, il moralista Alberto Bonandi, il preside della Facoltà teologica di Sicilia Rosario La Delfa e Donatella Abignente di Napoli, il teologo Cataldo Zuccaro e il filosofo Carmelo Vigna. La relazione dell’ultimo giorno è affidata a Francesco Compagnoni, docente emerito di teologia morale all’Angelicum e le conclusioni al presidente nazionale Atism Sergio Bastianel.
In alcune dichiarazioni ad Aleteia il professore Leone Salvino, segretario Atism, docente di Teologia morale alla Facoltà Teologica di Sicilia e di Medicina Sociale e Bioetica al Corso di laurea in Servizio Sociale della Lumsa, «il senso comune dei fedeli non sempre è in sintonia con il magistero della Chiesa e questo lo vediamo su temi come contraccezione, matrimonio omosessuale, divorzio». Nonostante le divergenze, «il sensus fidelium attualmente ha poca influenza sulle scelte della Chiesa». «Diciamo pure – aggiunge Salvino – che la sua pressione è abbastanza ridotta. Il cardinale Newman, ora beato, il cui pensiero sarà analizzato durante una sessione del congresso, sosteneva che i fedeli in materia di dottrina dovrebbero essere sempre consultati dal magistero».
Un messaggio che va in questa direzione lo ha lanciato Papa Francesco, divulgando un questionario nelle diocesi italiane per valutare le risposte dei fedeli sui temi sensibili. «In questo modo si è ritornati ad una grande consultazione in cui la Chiesa deve prendere posizione anche sulla base dell’umore dei fedeli». Questo, conclude Salvino, «è un segnale di rinnovamento ed evoluzione, che riprende tra l’altro un’antica tradizione della Chiesa: quella di ascoltare i fedeli prima di prendere decisioni importanti e radicali».