Clint Dempsey, capitano della nazionale degli USA, ha segnato nella partita contro il Ghana il gol più veloce dei Mondiali in Brasile. In rete dopo soli 28 secondi è il quinto più veloce di sempre.
Un leader in campo, Dempsey. Un uomo schietto fuori, che non ha paura di parlare della propria fede. Così ha detto in un’intervista rilasciata a Sports Spectrum e ripresa dailTimone il 26 giugno, poco prima di partire per il Brasile: «Sono cresciuto in una famiglia cattolica (a Nacogdoches, in Texas, ndr) e andavo a Messa con mia nonna ogni domenica. Grazie a lei ho imparato che la fede era importante…
A 12 anni la mia vita ha preso una svolta che mi ha segnato per sempre. Mia sorella Jennifer è morta di un aneurisma cerebrale e mi sono trovato a chiedermi il perché di tante cose e il ruolo di Dio. Per un po’ di anni ho fatto fatica e ho preso le distanze da Dio. Ma Lui è stato paziente e lentamente mi ha guarito e mi ha dato forza.
Al college mi sono unito a un gruppo di studio e lettura della Bibbia. La Parola di Dio mi ha dato pace e mi ha trasmesso il desiderio di entrare in relazione con Lui. Interrogarlo e cercare le risposte attraverso la Scrittura mi ha aiutato a crescere a trovare la giusta direzione. Ora è la fede in Cristo ciò che mi dà fiducia per il futuro. So che sia nei tempi buoni o cattivi Lui è fedele e veglia su di me».
In quegli anni un altro episodio ha toccato Dempsey nel profondo. Una sera non si unì per puro caso a due amici e compagni di squadra diretti a un concerto e che rimasero coinvolti in un incidente stradale. Uno di loro morì, l’altro non potè più riprendere a giocare.
«Oggi prego per avere la forza di percorrere la strada che mi sta di fronte. cerco di dare il meglio in campo e sono grato a Dio per le opportunità e il successo che mi ha regalato. Voglio fare bene, non commettere errori, vivere una vita piaccia a Dio».