Fermata assieme al marito e all'avvocato, non si conoscono ancora le motivazioni
Meriam Yahia Ibrahim Ishag, la ragazza cristiana condannata per apostasia e liberata appena ieri, è stata nuovamente arrestata in Sudan. A far sapere la notizia è lo stesso avvocato della donna – che da poco aveva partorito – tramite tramite Antonella Napoli, presidente della ong Italians for Darfur. Meriam, il marito Daniel e lo stesso legale sono stati fermati all’aeroporto di Khartoum dai servizi segreti sudanesi. A riportare la notizia è stato il sito dell’Ansa.
Ieri Avvenire riportava le parole della cooperante Antonella Napoli all’indomani della sentenza di condanna a morte: "La gioia per il rilascio di Meriam è stata immensa. Ma non è ancora finita". Che prosegue:"Per il momento tutta la famiglia resta in Sudan – sottolineava l’attivista e giornalista – Dopo essere tornati a casa sono stati trasferiti in un luogo sicuro in attesa di poter partire per gli Stati Uniti. Ora dipende tutto dall’ambasciata americana. Sappiamo che era stato chiesto che venisse effettuato l’esame del Dna sui bambini, il che però non è ancora avvenuto. Se il test sarà eseguito, anche i figli di Meriam e Daniel potranno avere la cittadinanza statunitense. Anche se siamo certi che si tratti solo di procedure burocratiche ci auguriamo che ciò avvenga in tempi rapidi. Se cosi non fosse – aggiungeva – vorrei lanciare un appello al nostro ministro degli Esteri e al presidente del Consiglio affinché l’Italia possa offrire ospitalità a Meriam, suo marito e i loro figli come ha aveva già fatto il Regno Unito che si era detto disponibile a riconoscere loro lo status di rifugiati".
Oggi il fermo all’aeroporto di Khartoum e il fermo nei vicini uffici dei Servizi segreti sudanesi per Meriam e la sua famiglia. Restiamo in attesa di nuovi sviluppi di una vicenda che appare come una Odissea.