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Che cos’è una scomunica?

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Aleteia - pubblicato il 24/06/14
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Domande e risposte dopo le dichiarazioni di Papa Francesco sulla mafia

Dopo il grande gesto di Papa Francesco con cui ha scomunicato pubblicamente i mafiosi, il pubblico ha reagito apprezzando l'azione di Bergoglio, ma allo stesso tempo sono sorti diversi interrogativi sull'argomento. Cos'è effetticamente una scomunica? Come funziona il processo di scomunica? Aleteia ha posto una serie di domande sul tema a Carine Dequenne, giurista esperta in diritto canonico, per avere delucidazioni in merito.
 
Papa Francesco ha detto "i mafiosi sono scomunicati, non sono in comunione con Dio?" Questa è una scomunica a tutti i effetti, opporre un'affermazione di principio?

Personalmente mi sembra che sia un'affermazione di principio perché non era precisa. Ad esempio, chi è "mafioso"? Soltanto i "boss", oppure anche gli affiliati? Quale sono gli "atti": omicidio diretto, indiretto, cooperazione, avere ricevuto denaro "sporco", il silenzio colpevole, un tradimento, l'omertà? A mio parere, la dichiarazione del Papa è sopratutto pastorale, cioè un grave ammonimento indirizzato alle persone della mafia, alle loro famiglie, ai responsabili politici. Ed è anche un appoggio e un incorragiamento ai vescovi e sacerdoti e ai tanti laici che lottano contro la mafia.
 
Che cos'è una scomunica? Come avviene il processo? 
Allora, la prima cosa da ricordare è che la scomunica è una "pena", cioè una sanzione penale, del "foro esterno". Un "peccato" invece è una cosa che può giudicare in verità soltanto il Signore, che conosce i segreti dei cuori (cosiddetto "fuoro interno"). I peccati mortali fanno uscire della comunione con Dio (situazione grave per la vita dell'anima, che è in pericolo di morte), però a volte sono sconosciuti all'esterno. Per questo, quando abbiamo commesso un peccato mortale, non si può andare a fare la comunione prima di avere ricevuto il perdono dei peccati con il sacramento della confessione. La scomunica può avvenire in 2 modi: ferendae sententiae (è inflitta da una decisione gudiziaria o amministrativa) oppure latae sententiae (è "automatica", cioè segue immediatamente la commissione del delitto; però per essere pubblica e aver effetti esterni, deve essere "dichiarata", cioè ufficialmente riconoscuita).
 
Nel caso della mafia…
Si tratta di persone che hanno commesso atti molto gravi, a volte anche omicidi e cose di questo genere. Sono peccati mortali. Quindi le persone che le fanno sono fuori della comunione con Dio e in pericolo di morte dell'anima, a riguardo però dobbiamo sempre rimanere molto prudenti sul giudizio che, come detto, appartiene soltanto a Dio.

Per una scomunica penale invece cosa succede?
I delitti che hanno un effetto
latae sententiae (segue immediatamente la commissione del delitto stesso) sono limitati a quelli enumerati dal Codice, ossia: apostasia, eresia, scisma, profanazione dell'Eucaristia, violenza fisica contro il Papa, assoluzione del complice nel peccato contro il VI comandamento ("Non commettere adulterio"), consacrazione episcopale senza il mandato pontificio, violazione diretta del segreto della confessione, aborto. Però ci sono atti talmente gravi che la Chiesa, nella sua volontà di educare i suoi figli e di proteggere le "cose di Dio", infligge una sanzione penale, che è ufficiale. Dunque possiamo dire che la scomunica è una "pena" (esterna) ed è la più grave. E questa pena soltanto il Papa o una persona da lui delegata (vescovo o sacerdote delegato) la può assolvere. 

 

[Ha collaborato Carly Andrews]