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Maturità, una prova di vita

esame di stato

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Aleteia - pubblicato il 18/06/14

Belle tracce per il tema di italiano, tra Prima Guerra mondiale, periferie e il tema della violenza

Si è aperto anche quest’anno l’ultimo grande rito collettivo dei giovani italiani: la maturità. Come da regolamento si parte con l’Italiano e il tema.

Sono circa 490.000 i ragazzi da questa mattina impegnati nelle prove dei famigerati Esami di stato conclusivi del II ciclo di istruzione. La vecchia maturità. Oggi il vocabolario di italiano in mano per la prima prova, ieri una prevedibile “notte di lacrime e preghiere”: ansia inspiegabile visto che le statistiche del passato dicono che i bocciati sono in media solo il 4%. Più che una verifica, come chi può ricordare confermerà, una prova di vita (Imille.org, 18 giugno).

Per fortuna quest’anno niente errori o argomenti impossibili. A dirlo anche l’associazione nazionale dei presidi che intervistata da Avvenire, per bocca del suo vicepresidente Mario Rusconi, dice: "Sono tracce accessibili, non credo che i ragazzi avranno difficoltà a svolgerle". La scelta di Salvatore Quasimodo, per l’analisi del testo con la poesia "Ride la gazza, nera sugli aranci" "è abbordabile – assicura il preside – si trova a metà tra gli autori moderni e quelli contemporanei. Non mette particolarmente in difficoltà visto che è tra gli argomenti ben affrontati in classe dagli insegnanti. Non sarà una sorpresa per nessuno".

Bello anche il tema storico: "L’Europa del 1914 e l’Europa del 2014: quali differenze?" era chiaramente nell’aria visto il centenario così carico di significato. "Si tratta – prosegue Rusconi – di un ampio spazio di tempo, un secolo – spiega Rusconi – in cui gli studenti potranno spaziare liberamente. Un periodo peraltro fondamentale per capire i nostri tempi". Attualissimo, secondo il preside, il saggio breve di ambito storico-politico sull’argomento "Violenza e non violenza: due volti del Novecento". "Purtroppo si tratta di un tema strettamente legato all’attualità, dopo recenti fatti di cronaca in cui la violenza più atroce viene alla ribalta sotto gli occhi della società" ha commentato il vicepresidente dell’Anp secondo cui "I ragazzi più informati e sensibili ai fatti di cronaca avranno di che scrivere" (Avvenire, 18 giugno).

Il tema del dono nell’arte, la violenza e la non violenza, le nuove responsabilità sotto il profilo socio-economico, la tecnologia pervasiva: questi gli argomenti delle quattro tracce per il così detto tema-saggio, o articolo di giornale. Sul tema della “violenza e i due volti del Novecento” ci sono passi di George L. Mosse, Walter Benjamin,Hannah Arendt, Mohandas K. Gandhi e il famoso discorso di Martin Luther KING “I have a dream…”. E c’è anche una frase di Renzo Piano , che è stata scelta per il tema di ordine generale. Lo spunto per la traccia è stato infatti tratto da un intervento firmato dal celebre architetto e senatore a vita sull’inserto “Domenica” del «Sole 24 Ore» del 26 gennaio scorso dal titolo «Il rammendo delle periferie» (La Stampa, 18 giugno).

Un tema che probabilmente appassionerebbe Papa Francesco…

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