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Dino Zoff: “Ottima Italia. Gran bel gruppo quello di Prandelli”

Dino Zoff – it

AFP PHOTO / VALERY HACHE

<div class="line100 mttDesc512"> <div class="line100 mttDesc512Txt mttDescription">FRANCE, Nice : Former Italian goalkeeper Dino Zoff (R) looks on as Polish Law and Justice (PiS) party deputy and former football goalkeeper Jan Tomaszewski holds up the ballot card for Switzerland during the Euro 2016 qualifying draw on February 23, 2014 in Nice, southeastern France. The Euro 2016, which will be held in France, will see 24 nations advance to the finals for the first time in the history of the European Championship. AFP PHOTO / VALERY HACHE</div> </div>

Giuseppe Granieri - Aleteia - pubblicato il 16/06/14

Le parole del Papa sui Mondiali? “Mi hanno colpito per la tempestività e la positività”

Dino Zoff, classe 1942, portiere di Udinese, Mantova, Napoli e Juventus e allenatore ancora dei bianconeri, ma anche della Lazio, della Fiorentina e degli Azzurri (1998-2000) è stata una colonna della Nazionale italiana: 112 presenze e vittorie prestigiose, l’Europeo del 1968 e il Mondiale del 1982. Numeri importanti, 842 partite collezionate in carriera, trofei passati alla storia e record ancora imbattuti. A distanza di poco più di trentasei ore dalla vittoria dell’Italia sull’Inghilterra per 2-1, con reti di Marchisio e Balotelli, cerchiamo con Dino Mito di fare un primo bilancio di questa spedizione azzurra in Brasile.

Gli esordi sono sempre un rebus e, al tempo stesso, una scommessa: ma l’Italia di Prandelli ha messo in campo virtù positive e qualità importanti. Qual è il suo giudizio?

“È stata una buona partita, giocata molto bene. L’Italia ha meritato di vincere e, probabilmente, il risultato sarebbe potuto essere più rotondo se il tiro di Candreva non si fosse stampato sul palo a portiere battuto. Complessivamente, è stata una prova positiva, soprattutto perché Pirlo e compagni sono riusciti per larghi tratti della partita ad imporre il gioco e la loro supremazia in campo”.

Se l’aspettava così la prima partita o aveva qualche timore?

“Avevo pronosticato una vittoria sugli inglesi: poi, è chiaro, ci sono tanti modi di vincere. Da un punto di vista statistico ed anche storico contro l’Italia l’Inghilterra non ha mai messo in campo prestazioni positive. L’abbiamo quasi sempre spuntata noi, sia agli Europei che nei Mondiali”.

Qualcuno ha storto la bocca sulla coppia Paletta-Chiellini che, sul fronte sinistro, hanno mostrato qualche amnesia di troppo.

“Siamo in un Mondiale: c’è anche l’avversario in campo, e sono spesso giocatori con tradizione, molto forti e con un’esperienza importante. Poi, loro erano veloci e tecnici in quella zona, ma complessivamente l’Italia è andata molto bene. Confido molto in questa squadra”.

Singoli che le sono piaciuti?

“Non ne farei una questione di nomi o di promossi/bocciati: è tutta la squadra e tutto il gruppo che ha funzionato, e questo fattore ci fa ben sperare per il prosieguo del torneo. Il collettivo è andato bene: merito di Prandelli, senza dubbio”.

Venerdì prossimo, in un orario più umano, soprattutto per noi italiani, alle 18, ci sarà Italia-Costa Rica che, nel primo turno, ha vinto sorprendentemente contro l’Uruguay per 3-1.

“Sarà una partita decisiva: se una delle due squadre vincerà, andrà a quota sei punti in classifica e sarà qualificata agli ottavi. L’Italia farà bene, non ho dubbi. Certo, troveremo una nazionale molto motivata dalla vittoria al primo turno, ma anche noi non siamo da meno: scommetto sull’Italia, su questo gruppo, faremo una grande partita e sono convinto che supereremo il turno”.

Auguro a tutti uno splendido Mondiale di calcio, giocato con spirito di vera fraternità”. Con questo tweet Papa Francesco ha voluto fare i propri auguri in vista del Mondiale in Brasile. “Possa questa Coppa del Mondo svolgersi con tutta la serenità e la tranquillità, sempre nel reciproco rispetto, nella solidarietà e nella fraternità tra uomini e donne che si riconoscono membri di un’unica famiglia”, ha detto il Pontefice augurandosi che “oltre ad una festa di sport” i Mondiali diventino “una festa di solidarietà tra i popoli”. È rimasto sorpreso dalle parole del Papa?

“Sinceramente no, me l’aspettavo. Papa Francesco sta dimostrando di avere uno sguardo periferico, capace di guardare ai grandi problemi del mondo ma, al tempo stesso, di avere un occhio ed un pensiero per le cose minori, quindi al mondo dello sport e nello specifico del calcio”.

E poi il Mondiali è di tutti.

“Esatto: la rassegna, non scordiamocelo, è un torneo che grazie alle 32 partecipanti raccoglie più paesi e moltissima gente, di tutte le religioni e di fede diverse. Le parole del Papa mi hanno colpito per la tempestività e la positività: nutriamo tutti un desiderio di calcio e di sport più umano e meno competitivo”.  

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