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Perché Dio ha scelto solo Israele come popolo eletto?

Israele popolo eletto

© Public Domain

don Antonio Rizzolo - Credere - pubblicato il 12/06/14

E' una decisione che fa parte della pedagogia divina

Mia nipote, quasi adolescente, mi ha chiesto: ma perché Dio ha scelto solo il popolo di Israele per manifestare la sua gloria? E tutti gli altri popoli della Terra che male hanno fatto per non conoscere Dio, le sue meraviglie e soprattutto il suo Figlio prediletto? Non le ho saputo rispondere.

Aldo F.

Dio ha voluto rivelare se stesso all’umanità, per donare a tutti la salvezza e invitare alla piena comunione con lui. Per realizzare questo ha scelto una strategia, una particolare “pedagogia”. Poteva manifestarsi in tutta la sua grandezza e nel suo immenso splendore, quasi “costringendo” gli esseri umani a credere in lui. Ma ha preferito un’altra strada, perché noi fossimo liberi di aderire al suo amore, perché diventassimo veri interlocutori, in un dialogo autentico e sincero con lui.

Ecco allora che Dio ha eletto Israele come suo popolo. “Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti”, leggiamo nel libro del Deuteronomio, “non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli – siete infatti il più piccolo di tutti i popoli -, ma perché il Signore vi ama” (7,7-8).

Scegliendo il popolo d’Israele Dio ha dunque voluto significare, prima di tutto, che voleva instaurare un rapporto d’amore con l’umanità. In secondo luogo, con questa scelta Dio ha voluto seguire la via della testimonianza: Israele, infatti, ha il compito di essere luce per gli altri popoli.

Nel libro del profeta Isaia leggiamo, ad esempio, che questa è la missione di Israele: “Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra” (49,6).

Il culmine della rivelazione di Dio all’umanità è in Gesù Cristo. In lui la divinità e l’umanità sono unite. La costituzione conciliare Dei Verbum lo spiega con parole bellissime: “Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà, mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura. Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con sé” (n. 2).

L’elezione di Israele non è stata revocata. Come scrive san Paolo, “Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio” (Romani 11,1). Ma ora la Chiesa è diventata il nuovo popolo di Dio, per testimoniare al mondo la salvezza offerta a ogni persona in Gesù Cristo, via, verità e vita, Parola definitiva del Padre. La salvezza è dunque offerta a tutti. I popoli della terra possono già conoscere Dio per mezzo della ragione naturale, a partire dalle sue opere, dalla bellezza del creato. Inoltre, seguendo la legge della coscienza, scritta nel cuore, possono piacere a Dio e comportarsi in maniera giusta e buona (cfr Romani 2,15). La grazia di Dio, infatti, lavora in ogni persona e “la vocazione ultima dell’uomo è effettivamente una sola, quella divina; perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale” (Gaudium et spes n. 22).

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