Una casa di preghiera
Cristiani, ebrei e musulmani vogliono erigere qui nella città in cui un tempo la Prussia predicava la tolleranza, una casa comune di preghiera e di insegnamento. Una chiesa, una sinagoga e una moschea sotto un unico tetto, e al centro uno spazio di incontro e dialogo – così si immaginano i promotori la loro costruzione.
Vogliono che da questo luogo si diffonda il segnale che il futuro può essere solo comune. In una città come Berlino è venuto il momento per un luogo così, dice il rabbino Tobia Ben-Chorin del Abraham-Geiger-Kolleg di Potsdam. La piazza (Petriplatz) è stata una buona scelta. Qui si trova la cellula natale della città, che un tempo si chiamava Cölln. Il riferimento datato 1237 alla chiesa di San Pietro costituisce la prima citazione della futura Berlino. Attualmente in ogni angolo della piazza abbiamo a che fare con fede e concezioni di vita: il duomo sull'isola del museo sta di fronte al Forum Humboldt, da dove lo sguardo si rivolge verso le culture extraeuropee, dietro si estende il Forum Marx-Engels.
Il progetto vincitore della gara tra architetti prevede un parallelepipedo di 40 metri di altezza dall'aspetto monolitico – all'interno ogni religione avrà un suo spazio. Non si vuole passare sopra alle differenze. Nel mezzo, però, tutto si apre su uno spazio comune. La “House of One” si finanzia completamente con offerte libere. A partire da questa settimana si possono infatti acquistare on line (www.house-of-one) dei mattoni a 10 € l'uno.