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La storia di Rômulo. Disse no a Prandelli per amore alla Nazionale

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Aleteia - pubblicato il 10/06/14
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«Per non togliere spazio ai compagni più in forma» ha dichiarato il calciatore oriundo. Un grande esempio di umanità e di sportività

Ha fatto di tutto per diventare un calciatore italiano, ma il Mondiale, per sua scelta, rimarrà un miraggio.

Spazio a chi è più in forma
E' la storia di Rômulo, centrocampista del Verona che ha rivelato, come scrive SportMediaset il 2 giugno, di essere stato selezionato da Prandelli, ma di aver deciso di rifiutare la chiamata per non togliere spazio ai compagni più in forma: "Il ct mi aveva inserito tra i 23, ma gli ho risposto che sono al 70%. Non è giusto che uno che sta bene dovesse restare fuori".

Amore alla squadra
Il ct non ha potuto fare altro che stringere la mano al giocatore per la correttezza, come rivela il Corriere della Sera. Un bellissimo gesto umano e sportivo (le due cose non sono separate) di un giocatore criticato ancora prima di vestire la maglia azzurra nella solita diatriba tra favorevoli e contrati agli oriundi. Rômulo in Brasile non ci sarà, così come è acceduto a Mattia Destro: stesso destino con scelte personali profondamente diverse. La maglia azzurra, forse, è più cucita addosso al centrocampista.

Chiedilo a…
E restare fuori dai Mondiali non è una cosa da poco. E se non siete convinti, come scrive Roberto Perrone su Tracce il 5 giugno "facciamo un po’ come nella campagna pubblicitaria dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica, quella che recita: «Chiedetelo a…». Chiedetelo a Zlatan Ibrahimovic che è uno degli attaccanti più forti e pagati del mondo e non è riuscito neanche a qualificarsi con la Svezia. Chiedetelo all’attaccante della Colombia Radamel Falcao, pagato 64 milioni di euro dal Monaco, 9 gol nelle qualificazioni al Mondiale che si è rotto un ginocchio e non è stato convocato per la manifestazione che sognava da tutta la vita. Chiedetelo a Mario Gomez, attaccante della Germania o a Giuseppe Rossi, il nostro Pepito, che hanno fatto di tutto per esserci, che hanno corso, letteralmente per recuperare dai loro infortuni ma alla fine sono stati esclusi da Germania e Italia, non senza strascichi polemici. Chiedetelo a Riccardo Montolivo. Cesare Prandelli sarebbe partito solo con lui, da quanto lo stima, una celebre azienda che produce carne in scatola l’aveva ingaggiato come testimonial. Sorrideva felice, ma alla penultima amichevole, crack.

Chiedetelo a Rômulo, un ragazzo di origine italiana, nato in Brasile, che ha avuto successo nel nostro campionato e stava per coronare il suo sogno: tornare a casa con la maglia della nazionale dei suoi antenati. Un oriundo. E la storia di rivincita anche sociale di questo ragazzo si arricchisce di questo ultimo capitolo da giocatore gentiluomo. Dunque non sarà tra i 23, ma è come se ci fosse."

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