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Mondiali: il pallone che vale due mesi di stipendio

Adidas soccer world cup 2014 – it

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Adidas soccer world cup 2014

Aleteia - pubblicato il 09/06/14

In Pakistan i lavoratori ricevono una miseria per realizzare il costoso pallone dei Mondiali di calcio in Brasile

di Mathilde Dehestru

Mentre si avvicinano i Mondiali di calcio – che avranno inizio il prossimo 12 giugno – cresce sempre di più il divario tra le risorse impiegate per l’evento e il tenore di vita dei brasiliani.

Nonostante i Mondiali si tengano in Brasile, è stato dimostrato che i residenti non hanno neanche i mezzi per assistere alle partite. I lavori avviati per la competizione li hanno portato ad un’espulsione per nulla pulita o semplice.

 I contestabili preparativi dei Mondiali di calcio in Brasile sono stati denunciati in tutto il mondo. Il paese emergente che ospita la Coppa del Mondo di quest’anno non è riuscito a evitare scandali.

Violenze, sfratti, diritti umani negati… il Brasile ha reso questo evento sportivo un’occasione globale per denunciare gli abusi causati dalla corruzione del vergognoso business del calcio.

Sui social network la chiamata al boicottaggio "I will not be watching the 2014 world cup" mobilita migliaia di utenti internet e l’hashtag #BoycottWorldCup2014 è in cima alle tendenze su Twitter.

L’ultimo scandalo però non si trova in Brasile, ma in Pakistan. La squadra di calcio pakistana si è classificata 159sima nel mondo e non si è qualificata per la Coppa del Mondo. Tuttavia, i lavoratori del subappaltatore Forward Sports attendono quasi con impazienza di arrivare al 12 giugno, nella loro piccola cittadina ad est del Pakistan.

La loro attenzione non si concentrerà su Messi né su Ribery, ma su Brazuca, il pallone bianco con curve nere e multicolori del colosso Adidas, nato delle loro mani.

La società pakistana potrebbe affermare di aver vinto l’appalto per la produzione del prezioso "Brazuca". Ma la decisione, giustificata dai costi di produzione estremamente bassi, non soddisfa tutto il resto del mondo.

Il prezzo della palla è più del doppio dello stipendio dei giovani pakistani che l’hanno realizzata. Mentre nei negozi questa palla viene venduta per 130 euro al pezzo, i lavoratori non guadagnano neanche 74 euro al mese per la sua realizzazione.

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