Lo ammette candidamente, con il suo sorriso timido e a volte un po’ impacciato: «Con i miei superiori non avevamo preventivato un eco così grande». E’ la voce di suor Cristina che di certo non si aspettava di essere oggetto di discussione persino su quotidiani e tv statunitensi, come scrive Avvenire il 4 giugno.
Per la gloria di Dio
Con l’abito da orsolina, la sua voce unica e l’accoppiata con J-Ax, non c’è dubbio, ha fatto venire la pelle d’oca a tutti. E probabilmente questa sera, quando su Raidue andrà in scena la finale di The Voice, non sarà l’ultima volta. Sia che vinca, sia che perda. Ma la cosa più importante è un’altra. Nella conferenza stampa dei quattro concorrenti che si contenderanno il titolo della seconda edizione (oltre a suor Cristina Scuccia ci sono Giorgia Pino, Tommaso Pini e Giacomo Voli), la giovane religiosa ha ribadito la sua serenità rispetto all’esito. «C’è un passo del Vangelo in cui si dice che ogni cosa si faccia, lo sia per la gloria di Dio.
Grande obbedienza
«Come gestirò gli eventuali rapporti con la casa discografica? Ho i miei superiori alle spalle, io direttamente non gestirò nulla, saranno loro a farlo. E poi valuteremo se e quando sarà il momento. Ogni scelta sarà fatta con le mie consorelle. Per ora preferisco stare con i piedi per terra e lo sguardo al cielo, con leggerezza e spensieratezza. Vivo il momento presente, il futuro lo affido alla Provvidenza».
E su una cosa è molto chiara: «Se i miei superiori dovessero dire di no, sarò felicissima di tornare tra i bambini in oratorio. Non rinuncerò per nessun motivo alla mia chiamata. Anche perché non smetterò di cantare. Canterò ovunque il Signore vorrà: in chiesa, a scuola, nelle piazze».
Dunque non ci resta che aspettare il verdetto di questa sera. Nel frattempo ripercorriamo insieme il cammino musicale di suor Cristina a The Voice.