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L’edicola confiscata diventa un avamposto della legalità

chiosco giornali

© Public Domain

Città Nuova - pubblicato il 04/06/14

A Pisa, un’edicola confiscata per sospetta infiltrazione malavitosa si trasforma in un punto di promozione della legalità

19 luglio 2013: in “Borgo Stretto”, nel cuore di Pisa – via che rappresenta un punto di passaggio obbligato per migliaia di studenti e lavoratori e che, ogni giorno, conduce chissà quanti turisti verso piazza dei Miracoli – una piccola edicola viene confiscata per sospetta infiltrazione malavitosa.

L’episodio non sfugge all’attenzione dei media locali e della gente del posto, colta a sorpresa da un fenomeno che immaginava relegato soltanto a una parte della Penisola; eppure, mentre la giustizia fa il suo corso ed il piccolo chiosco esibisce mestamente le sue serrande abbassate, alcune associazioni – trainate dalla cooperativa sociale Axis e supportate da Libera, Ora Legale e dal Master APC di Pisa (Analisi, Prevenzione e Contrasto della criminalità organizzata e della corruzione) – si mettono “in rete” e danno vita a un’idea ardita: utilizzare il chiosco come base di un progetto di riutilizzo sociale.

E, così, il 14 maggio 2014 questa idea diventa realtà: il chiosco riapre, per essere, stavolta, non più solo un punto-vendita di quotidiani e riviste, ma anche un luogo di scambio di culture e saperi digitali, o meglio, come ben sintetizzato dal referente provinciale di Libera, Fabrizio Tognoni, «un centro di riflessione e di promozione della cultura della legalità democratica, della solidarietà e dell’antimafia sociale».

Il progetto – che colpisce anche per il fatto di non avere precedenti, né punti di riferimento cui guardare – nasce dalla capacità di guardare negli occhi le piaghe sociali e di affrontarle a viso aperto, come ci confida Davide Nesti, presidente del CdA della Axis, il quale, pur avendo speso buona parte della sua vita in iniziative di rilievo sociale, non avrebbe certo immaginato di dover gestire un bene confiscato alla mafia nel pieno centro di Pisa.

Ciò nonostante, il senso di amarezza ha subito ceduto il posto ad una convinta reazione: ed è per questo che, insieme ai tanti altri promotori, Davide ci ha messo non solo la faccia, ma anche “le tasche”, essendosi accollato – come è stato ben evidenziato nella conferenza stampa di presentazione del progetto – il rischio di impresa.
Nella conferenza stampa di presentazione del progetto, non sono mancati l’entusiasmo e la riconoscenza verso questa iniziativa ed i suoi promotori, così come non mancherà l’appoggio della collettività, specie a partire dalle nuove generazioni, che – assicura Marilù Chiofalo, assessore alla legalità del Comune di Pisa – sosterranno con le loro scuole la parte culturale del progetto.

Insomma – per dirla alla maniera del Piccolo Principe, un personaggio che ci ha insegnato a sognare – per ogni fine c’è un nuovo inizio.

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