Confermazione ed Eucaristia, insieme al Battesimo, sono i sacramenti dell'iniziazione cristiana e vanno considerati come un tutt'uno
Gentile direttore, domenica scorsa, nella mia parrocchia, i ragazzi di 11 anni hanno ricevuto la Cresima (prima) e la Comunione, nella stessa cerimonia. Mi sono stupita perché io ho ricevuto a nove anni la Comunione, dopo altri cinque anni di catechismo, la Confermazione. Il parroco invece mi ha detto che è “corretto” ricevere insieme i due sacramenti, anzi la Cresima prima della Comunione. E’ davvero così? Non sarebbe più giusto che i ragazzi fossero maturi per riconfermare le promesse del Battesimo?
Adele
Ha ragione il parroco, cara Adele, ma c’è bisogno di qualche spiegazione ulteriore. Parto da una riflessione teologica. La Cresima e l’Eucaristia, insieme al Battesimo, costituiscono i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Infatti ci rendono pienamente partecipi della morte e risurrezione di Cristo, ci trasformano in lui e ci rendono parte del suo corpo che è la Chiesa, ci inseriscono nella sua vita e nella sua missione. Gli iniziati sono coloro che entrano a far parte di un gruppo. In questo caso non è solo un ingresso formale, ma una trasformazione completa della persona per mezzo dello Spirito Santo. Diventiamo veramente e pienamente cristiani. I tre sacramenti sono distinti ma vanno considerati come un tutt’uno, perché unico è il mistero pasquale di Cristo morto e risorto di cui ci rendono partecipi.
Su questa unità era basata la prassi antica, ancora in uso nella Chiesa ortodossa: il Battesimo e la Cresima venivano dati insieme e abilitavano a ricevere l’Eucaristia. Nella Chiesa occidentale le cose sono cambiate verso il V secolo. Il cristianesimo aveva cominciato a diffondersi nelle campagne ed era stata concessa anche ai preti la facoltà di battezzare e di comunicare, mentre si era lasciata al vescovo, di per sé il ministro di tutta l’iniziazione cristiana, almeno l’imposizione delle mani con il sigillo dello Spirito. Inizia qui la separazione tra Battesimo e Cresima. Più tardi, nel 1215, il Concilio Lateranense IV stabilì di spostare la prima partecipazione all’Eucaristia, vista la sua importanza, alla cosiddetta età di discrezione, verso i 12 anni. In ultimo, nel 1910, un decreto di Pio X anticipa la prima Comunione all’età di sette anni, e così la Cresima è diventato l’ultimo dei sacramenti conferiti.
Dal punto di vista teologico, comunque, i tre sacramenti sono un tutto unico. Lo attestano anche i più recenti documenti ecclesiali. Di particolare importanza è il Rito di iniziazione cristiana degli adulti del 1972, presentato dai vescovi italiani come la “forma tipica”, il modello di ogni itinerario di formazione cristiana. Anche per i bambini che chiedono il Battesimo da sette anni di età i tre sacramenti si celebrano insieme e nell’ordine originario: Battesimo, Cresima, Eucaristia. In questo modo si evidenzia anche come l’Eucaristia sia il “culmine” dell’iniziazione. Con il lavacro battesimale nasce l’uomo nuovo per mezzo dello Spirito Santo; con l’unzione crismale lo Spirito conferma il nuovo rapporto con Dio, compie la conformazione a Cristo e rende partecipi della sua missione; tutto questo abilita a partecipare alla mensa eucaristica per diventare, come Cristo, pane spezzato e sangue versato per amore. Due elementi bisogna sottolineare. Prima di tutto quello ecclesiale: i sacramenti dell’iniziazione non sono un fatto privato, ma inseriscono a pieno titolo nel corpo di Cristo che è la Chiesa. Perciò è tutta la comunità ecclesiale a essere coinvolta, non solo il parroco, o i catechisti o i padrini. Anzi, al primo posto ci sono i genitori. Essere cristiani non significa infatti essere iscritti su un registro e apprendere alcune norme e concetti, ma è incontrare Cristo ed essere trasformati in lui, partecipando alla vita della comunità. La fede si trasmette prima di tutto con l’esempio, rendendo partecipi di un’esperienza.