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Lo spot della Nazionale per i mondiali di calcio è blasfemo?

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© RAI

Aleteia - pubblicato il 29/05/14

Si accende il dibattito sullo spot realizzato dalla RAI per Brasile 2014
Lo spot della RAI in vista del mondiale di calcio in Brasile (12 giugno – 13 luglio) sta facendo molto discutere. Il filmato racconta il Paese che si prepara all’evento sportivo più importante dell'anno e si conclude con la zoomata "incriminata" sul Cristo del Corcovado che indossa la maglia azzurra della nazionale e la scritta “Italia” con il numero “10”. La Rete, soprattutto gli utenti cattolici, si trovano a discutere sull'ultima trovata della televisione pubblica italiana.

Su questo tema Famiglia Cristiana ha pubblicato una lettera che contiene una domanda molto diretta: "è possibile che chi ha voce in capitolo non sia ancora intervenuto per chiedere l’immediata sospensione di un pubblicità che è, allo stesso tempo, blasfema e diseducativa?" 

La risposta non si è fatta attendere, la penna è di Don Antonio Sciortino che prende in mano il dibattito affermando che "Questo spot della Rai sta suscitando diverse critiche. Come al solito, anche nella pubblicità si è voluto strafare. Ci siamo appropriati di un simbolo che non ci appartiene, vestendolo con la maglietta azzurra della Nazionale di calcio. Cristo, sì, ci appartiene. Ma quella statua del Corcovado fa parte della storia del Brasile. […] Più sobrietà e meno presunzione gioverebbe non solo negli spot per promuovere la Nazionale italiana ai Mondiali di calcio in Brasile, ma non guasterebbe neppure ai nostri stessi giocatori, se vogliamo puntare a qualche risultato significativo e non ripetere l’ingloriosa esperienza di Città del Capo in Sudafrica.

Gli spot di SKY sui miracoli
Tornano alla mente le discussione accese dopo lo spot di Sky Sport per la stagione 2011/12 in cui alcuni sportivi riproducevano i miracoli compiuti da Gesù. Il fatto non era stato accolto malvolentieri ma aveva creato lo stesso dibattito in corso per lo spot RAI. La pesca miracolosa e la devozione popolare per le statue che piangono, erano (e sono) ancora simboli attuali, che la gente conosce e in cui si riconosce. In caso contrario hanno rappresento l'occasione per gli spettatori meno informati di digitare su Google termini come "pesca miracolosa" o "statua che piange". Evangelizzazione inconsapevole?

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