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Rinnovamento allo Stadio Olimpico: ci sarà anche papa Francesco

Catholic Charismatic Renewal

© Public Domain

Emanuele D'Onofrio - Aleteia - pubblicato il 23/05/14

Si prepara un’edizione straordinaria della tradizionale Convocazione di Rinnovamento nello Spirito Santo, per la prima volta a Roma

Ormai mancano pochi giorni, e poi il Rinnovamento entrerà all’Olimpico. Nei giorni 1-2 giugno lo stadio di Roma, luogo di aggregazione con la sua “laica liturgia domenicale”, come la definì Giovanni Paolo II, sarà il cuore di un grande evento ecclesiale e di evangelizzazione, organizzato da Rinnovamento nello Spirito Santo in collaborazione con ICCRS (International Charismatic Catholic Renewal Services) e CFCCCF (Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowship). L’occasione è l’annuale Convocazione del movimento guidato dal presidente Salvatore Martinez, e sarà la prima volta che un pontefice ne sarà parte. Si stabilirà così una nuova linea di continuità tra papa Francesco e Giovanni Paolo II, che visitò lo stadio più volte, senza dimenticare quanto fece Benedetto XVI in occasione del 40° anniversario della nascita del Movimento in Italia, alla Vigilia della Solennità della Pentecoste, ricevendo 30.000 suoi aderenti in Piazza San Pietro per una speciale udienza riservata. Oltre al papa risponderanno alla Convocazione di Roma cardinali, relatori e testimoni internazionali: tra i tanti il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici e Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia e “ambasciatore” del Rinnovamento nel mondo. Aleteia ha chiesto al presidente Martinez di presentarci l’evento.

Qual è il significato di questo evento?

Martinez: Sarà la prima volta che un pontefice entra in uno stadio per prendere parte ad un evento ecclesiale organizzato da un movimento. Parlai col Santo Padre in occasione dell’udienza privata del 9 settembre scorso di questa possibilità, di trasferire la nostra tradizionale Convocazione da Rimini, dove si è svolta per 36 anni, a Roma, nel cuore della cristianità, in un “areopago della nuova evangelizzazione”, secondo le attese di san Giovanni Paolo II. Papa Francesco ha raccolto questo invito, volendo così rimarcare in modo vitale, in modo esperenziale, alcuni temi che gli stanno particolarmente a cuore e che continuano a suscitare grande interesse intorno al suo ministero petrino. Mi riferisco alla proposta dell’esperienza di Gesù Cristo e della gioia che regala incontrarlo; al contempo l’accentuazione di una Chiesa missionaria, in uscita missionaria, che fa del Vangelo una ragione di vita non soltanto nella confessione liturgica, ma nella proiezione vitale e testimoniale di ogni giorno. Con questi auspici nasce questa convocazione che in pochissimo tempo ha raccolto adesioni sorprendenti: sono oltre 50.000 le persone che interverranno, provenienti anche da altri Paesi del mondo. 40 le rappresentanze non soltanto del Rinnovamento carismatico cattolico a livello internazionale, ma anche di comunità ecclesiali legate al mondo evangelico o pentecostale, realtà che sentono più che in passato una forte attrazione dinanzi all’essenzialità evangelica proposta da Papa Francesco.

Ci racconta il legame tra Rinnovamento e Papa Francesco, un uomo di rinnovamento?

Martinez: Il Santo Padre ha conosciuto da vicino tutti i movimenti ecclesiali postconciliari, con i quali ha stabilito una relazione di amicizia, di fraterno accompagnamento. Negli ultimi 12 anni il cardinale Jorge Mario Bergoglio è stato anche il referente episcopale del Rinnovamento in Argentina. Me lo ricordò il Santo Padre stesso, in modo molto diretto, quattro giorni dopo la sua elezione, quando ci incontrammo nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano a conclusione della Santa Messa. Pertanto, il Papa in questi anni ha conosciuto da vicino l’indole spirituale del movimento, unendosi alle attività spirituali, formative, di evangelizzazione proposte. Tornando da Rio de Janeiro ne diede pubblica notizia, sottolineando di essersi “pentito”, “convertito” per il bene che aveva visto fare al di là degli aspetti esteriori che lo avevano indotto a pensare che le liturgie fossero delle “scuole di samba”. La sintonia con il Papa è profonda. Evangelii Gaudium rilancia l’istanza di rinnovamento ecclesiale in due precise direzioni: la dimensione kerygmatica e carismatica della Chiesa. Sono tratti decisi del “programma” di Francesco e direi “definitori” del cammino specifico del Rinnovamento. Kerygmatica per la focalizzazione continua sulla persona di Gesù, sul Vangelo di Gesù. Carismatica, perché il papa mostra una grande libertà interiore, la libertà dello Spirito, nei suoi gesti, nelle sue parole, nella sue decisioni. Tutto questo, e certo molto altro ancora, ce lo fa sentire particolarmente vicino, in netta continuità con i suoi predecessori.

È un magnifico paradosso quello di una spiritualità interiore, come quella di Rinnovamento, vissuta nell’esteriorità immensa di questo raduno?

Martinez: Intanto bisognerebbe sfatare uno dei più grandi equivoci sul Rinnovamento e cioè che gli uomini spirituali sarebbero dei disincarnati, uomini che indossano gli occhiali rosa della lode e della gioia, incuranti di tutto ciò che accade intorno a loro. I problemi che il mondo vive, l’Italia e l’Europa in modo particolare, ci dicono che la madre di tutte le crisi è spirituale. Non si potrà trovare soluzione se non nello Spirito Santo, principio unificatore della realtà e causa di ordine e di pacificazione. La Chiesa trova ispirazione e direzione nello Spirito Santo. La difficoltà è passare dall’implicito all’esplicito, rendere visibile questa animazione interiore dello Spirito Santo che si fa poi coraggio, resistenza al male, capacità di compiere il bene, ogni giorno e in ogni luogo. Sono proprio gli uomini spirituali una riserva di speranza, di moralità, di fedeltà alla Chiesa, a Gesù al magistero, quando molti disertano o fuggono. Il Cardinale Suenens affermava che partecipando al Rinnovamento nello Spirito “non si entra in realtà in un altro movimento, ma si accoglie il movimento dello Spirito in noi”. Il Rinnovamento non è in sé un nuovo movimento, non ha una nuova spiritualità o un nuovo carisma da segnalare, non ha un fondatore come i movimenti tradizionalmente intesi. Il RnS è la riscoperta del segreto, del gigantesco segreto del Cristianesimo che è lo Spirito Santo: la Chiesa avviene, proviene e diviene nello Spirito Santo. Lo Spirito Santo è la fisiologia stessa della Chiesa. Rimane ancora il grande sconosciuto, come affermò nel 1897 Leone XIII. Nonostante i nostri limiti umani, ci preoccupiamo di renderlo un po' più popolare, più familiare, più assecondato. In fondo è quello che accadrà proprio allo Stadio Olimpico. Sarà un grande evento di evangelizzazione in cui renderemo esplicita e visibile la gioia della nostra fede, l’intensità che può raggiungere se una comunità esperimenta la guida dello Spirito. Questo è ciò che gli aderenti a Rinnovamento fanno ogni giorno, ma non solo nelle “aule ecclesiali”, ma negli ambienti umani, prendendosi cura degli immigrati a Lampedusa, dei carcerati in tutta Italia, dei poveri più poveri in Moldavia o delle famiglie devastate ed esuli in Medio Oriente. Le “grandi opere” dello Spirito spesso non si raccontano; ma sono il segno che siamo nel regime della Pentecoste e che il dono dello Spirito è vivo nei credenti. O sarà spirituale, o non sarà terzo millennio di storia cristiana. A noi segnare un nuovo inizio, noi prima generazione del primo secolo di questo nuovo millennio.

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