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Satana, il padre del cristianesimo a buon mercato

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Gwendal Uguen

Stephen Herreid - Aleteia - pubblicato il 20/05/14

Non date le perle ai porci. Se vi sembra troppo duro, reclamate con Gesù

Dopo la recente iniziativa fallita di profanare la liturgia cristiana all'Università di Harvard, la maggior parte dei cristiani ha rapidamente rivendicato una vittoria. “Dio ha mostrato la sua gloria e il serpente è tornato nell'inferno”, sento dire. Alcuni commentano che il caso di Harvard è più o meno un'indicazione di quanto dobbiamo sentirci sicuri e speranzosi come cristiani nella società di oggi. “È un'opportunità per offrire la grazia di Dio ai satanisti”, dice uno. “E' possibile che il presidente di Harvard stia seguendo un cammino di conversione”, dice un altro. “Tutti in fondo sono già cristiani, perché tutti, in fondo, stanno cercando di fare la cosa giusta. Festeggiamo la vittoria di Dio!”.

Le menzogne non sembrano sempre tali; spesso i bugiardi che le raccontano credono sinceramente nelle peggiori di esse. È inerente al concetto cristiano di cattiveria che il peccato contenga sempre un elemento di falsità, e che il peccatore possa essere così preso da questo da diventarne schiavo: cieco, dipendente dal male che oscura la sua intelligenza e la sua coscienza. Cammina nell'oscurità. Non c'è giustizia nel mondo del peccatore, non c'è riparazione per i peccati che abbraccia.

Avete già sentito la storia del bambino tedesco che era andato dal suo parroco cattolico durante la II Guerra Mondiale? Quando il bambino ha detto al sacerdote che gli sarebbe piaciuto che qualcuno assassinasse Hitler, il sacerdote ha risposto con un rimprovero leggero. “Se qualcuno lo uccidesse oggi, che possibilità avrebbe di pentirsi e di entrare nel Regno di Dio? No, sarebbe orribile per lui morire ora”. Il reverendo Bonhoeffer partecipò a un piano per assassinare l'assassino di massa, tentativo coraggioso per il quale finì per essere arrestato e ucciso. Spero che la storia del bambino e del sacerdote non sia vera. Se lo fosse, sarebbe una storia su una menzogna. L'ingiustizia contenuta in quella imitazione addolcita di misericordia mi fa tremare.

Per quello che sappiamo, Hitler era totalmente sincero nei suoi piani di rendere il mondo “un luogo migliore”. Sembrava voler dire realmente quello che diceva, mettendo in gioco la reputazione della Germania, della sua religione e di se stesso – e uccidendosi, di vergogna, quando la sua utopia ariana è fallita. Ma noi non abbiamo bisogno di dubitare della sincerità di un nazista per condannare il nazismo. Non abbiamo bisogno di dubitare delle buone intenzioni di alcun “cattivo” per condannare la sua cattiveria, anche se si dice cristiano. L'eredità di Hugo Chávez, ad esempio, è stata di crudeltà, corruzione e abusi. Era anche, pubblicamente, un “convertito” che baciava Gesù alla presenza degli elettori. Come Giuda.

Se non teniamo alta la guardia contro il peccato e contro le falsità del mondo, la nostra “sincerità” e perfino il nostro “cristianesimo” saranno ridotti ad articoli di profumeria. Il cristianesimo, del resto, è usato da secoli come uno dei “profumi” più popolari del mercato del male, deturpato per intossicare anziché santificare.

Come scrive J. Budziszewski, “ogni male è un bene rovinato. Non c'è altro modo di ottenere un male”. Ancor di più: quanto migliore è un bene, peggiore è l'atto di rovinarlo. San Tommaso d'Aquino dice che la corruzione peggiore è quella dei migliori. La messa nera quasi celebrata a Harvard sarebbe un ovvio esempio di questi due principi: il più santo dei sacramenti della nostra religione profanato in una parodia della liturgia divina, e il santuario più rispettabile della ragione, dell'intelligenza e dell'insegnamento superiore del nostro Paese ridotto al livello di un sordido ghetto dedicato a Satana, il padre del caos e della confusione.

Ma i cristiani possono, a modo loro, commettere un'offesa simile, dello stesso tipo, anche se non dello stesso grado, gettando “perle” ai “porci” impenitenti. Non condannatemi per queste parole: si trovano nelle Scritture. Cristo lo ha detto in modo ancor più incisivo: quando una donna pagana ha cercato il suo aiuto, Egli ha affermato che “non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini”. Cristo ha accondisceso alla sua richiesta solo dopo che ella aveva provato il proprio pentimento. L'ha paragonata a un cane affamato e, cosa più importante, a un cane cattivo, ma bisognoso di misericordia.

Le preghiere di riparazione fatte a Harvard sono state belle, e sono contento che il mondo possa vedere la nostra fede in processione solenne. Il mistero della nostra fede è stato eretto ben in alto, e senza dubbio alcuni sono rimasti debitamente colpiti dalla sua grandiosità. Ma abbiamo comunque bisogno di prevenirci contro la tentazione di usare questo episodio oscuro come una campagna di pubbliche relazioni per vendere i misteri impressionanti di Cristo per trenta minuti di televisione. Se le persone non sono interessate alla nostra liturgia, un rituale in gran parte composto da richiesta di misericordia e lodi a un Dio giusto e amorevole, allora che restino fuori fino a sentire una vera fame e sete di giustizia.

Sì, i satanisti si sono ritirati dal campus di Harvard. Ciò non significa che i cristiani debbano consegnare Vangeli come souvenir di poco conto e invitare le masse apatiche a unirsi a loro nel Santo dei Santi per fraternizzare con il Signore Risorto. L'intenzione può essere quella di diffondere il Vangelo, ma questo piano d'azione è inconcepibile.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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