In un contesto pluralista, qual è quello attuale, non ci si può interrogare sulla trasmissione della fede senza riflettere sulla fede in dialogo, considerando in special modo il rapporto fra il credente e chi non crede (capitolo 15). La considerazione della via della bellezza (capitolo 16) e la riflessione sulla musica come singolare strumento per trasmettere la fede (capitolo 17), rientrano in un’analoga riflessione sul carattere dialogico dell’annuncio e del dono della fede, attraverso le forme e i linguaggi più diversi, quali sono per esempio quelli del bello e dell’arte musicale. Infine, un richiamo alla fede in cammino, e cioè al carattere sempre itinerante dell’atto di credere, quale si esprime nella vita teologale (capitolo 18) e – al suo compimento ultimo – nella finale vittoria sulla morte per entrare nella luce piena della visione di Dio (capitolo 19), chiude il percorso del volume. A modo di approdo – certamente non esaustivo e perciò intitolato Sulla soglia – viene offerta una riflessione sul sorriso della fede (capitolo 20), intesa a sottolineare il valore umile e provvisorio di ogni conoscenza del Mistero nel tempo e l’ammiccare dell’Eterno, che sorridendo ci invita nella sua rivelazione al banchetto della vita e ci fa pregustare qualcosa della bellezza ultima della sua gloria, venendoci incontro nell’economia sacramentale della Chiesa. L’Appendice – intitolata «Fede e annuncio» – presenta brevemente due significativi testi di papa Francesco sui temi di cui si occupano queste pagine: l’enciclicaLumen fidei del 29 giugno 2013, e l’esortazione apostolica Evangelii gaudium del 24 novembre 2013.
Se la lettura di queste pagine aiuterà qualcuno a maturare ragioni e speranze nell’impegno della trasmissione della fede e a discernere opportuni cammini per essa, sarà valsa la pena averle proposte. Il grande esegeta e consolatore della fede, lo Spirito del Risorto, ci renda sempre più capaci di credere e di irradiare in maniera credibile la bellezza del dono ricevuto credendo…