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​Genitori contro il contrabbando di sigarette

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 15/05/14

Al via la campagna “Sos tabacco minori” del Moige per contrastare un fenomeno di illegalità che coinvolge largamente i minori

Solo nel 2013 la Guardia di Finanza ha sequestrato in Italia oltre 115 tonnellate di sigarette di contrabbando, di cui il 35% in Campania. Secondo i dati forniti dalla stessa Guardia di Finanza 4 su 5 delle sigarette sequestrate sono “cheap white”, cioè del tipo prodotte in paesi come Cina, Russia, Emirati arabi ed Ucraina ed introdotte in modo irregolare nell’Unione europea anche se non conformi agli standard previsti. Si tratta quindi di prodotti che presentano maggiori rischi per la salute, ma che diventano più appetibili a causa del basso costo, un fenomeno che – per questo motivo – coinvolge in modo rilevante i minori. Non sono pochi, infatti, gli under 18 e anche i loro genitori a non sapere che in Italia esiste il divieto di vendere tabacco ai minori (secondo l’indagine Moige-SWG “Giovani&Fumo, condotta nel 2013 su un campione di 2000 genitori con figli di età compresa tra i 6 e i 18 anni, sono 3 su 10 i genitori che lo ignorano). Per sensibilizzare su questa tematica il Moige – Movimento genitori ha lanciato la campagna “Sos Tabacco minori”, come spiega ad Aleteia la presidente Maria Rita Munizzi.

Qual è l’obiettivo della campagna?

Munizzi: L’iniziativa “Sos tabacco minori” nasce con l’intento di contrastare, attraverso una capillare campagna informativa, il contrabbando di sigarette. Si tratta di un fenomeno in ascesa nel nostro Paese che interessa in larga misura anche i minori. Lo confermano anche i dati messi a disposizione dalla Guardia di Finanza, che parlano di oltre 115 tonnellate di sigarette sequestrate. La regione più colpita è la Campania, ma la diffusione del mercato nero  dei derivati del tabacco interessa da vicino ogni zona d’Italia.

Esiste una sottovalutazione del problema nell’opinione pubblica?

Munizzi: Più che di sottovalutazione, possiamo parlare di vera e propria tolleranza, che è ancora peggio. Tutti sanno che c’è il mercato nero, ma in pochi lo contrastano. L’anno scorso abbiamo condotto un’indagine, curata da SWG, per valutare la percezione dei genitori italiani sul tema dell’illecito. Da “Giovani&Fumo” è emerso che 4 su 5 ritengono il contrabbando di sigarette particolarmente diffuso tra i minori di 18 anni. La preoccupazione degli adulti passa principalmente da due fattori che favoriscono la diffusione di questi prodotti: stiamo parlando della facilità d’accesso e soprattutto dei costi più bassi rispetto alle sigarette legalmente riconosciute. Quindi si tollera il mercato illecito perché ai fumatori conviene. Se pensiamo poi che spesso i banchetti abusivi si trovano nelle vicinanze delle scuole, quindi alla portata dei nostri figli, il problema è ancora più serio.

Quali sono le misure esistenti per prevenire o contrastare il fenomeno?

Munizzi: Attualmente non esistono contromisure efficaci al 100%. L’unica azione di contrasto effettiva è svolta dalla Guardia di Finanza che opera con particolare rilievo nelle zone più colpite dal fenomeno. Le campagne di sensibilizzazione come questa possono sicuramente svolgere un ruolo chiave nella prevenzione, poiché dotano i genitori degli strumenti necessari per affrontare con maggiore consapevolezza l’illecito.

Quali sono le proposte del Moige?

Munizzi: Come movimento genitori il nostro primo obiettivo è ribadire l’importanza del tema presso l’opinione pubblica. L’accesso al fumo deve essere vietato ai minori sempre. Abbiamo fatto tanto per ottenere il Decreto Balduzzi, che ha innalzato a 18 anni l’età per poter acquistare sigarette e, su questo, è importante la collaborazione degli esercenti, e ora dobbiamo accendere i riflettori anche sul fenomeno del contrabbando, che non fa sconti ai nostri figli. Concretamente, con questa campagna, invitiamo a condividere il video che abbiamo lanciato disponibile dal sito sostabaccominori, per veicolare il nostro messaggio in difesa dei minori.

Quali consigli per aiutare i genitori?

Munizzi: Innanzitutto, occhi aperti. Attraverso il sito dedicato, o direttamente quello del Moige, è possibile segnalare chi vende tabacco ai minori, sia nelle vie legali che in quelle illegali. Far prevalere la ragione e la salute dei ragazzi sulle logiche economiche è sempre più difficile, ma non impossibile. Educazione e prevenzione sono fattori fondamentali da non sottovalutare e le risorse sulle quali l’adolescente può contare sono numerose. Innanzitutto, la famiglia: i genitori devono rappresentare modelli di comportamenti salutari da seguire; inoltre, essi devono contrastare i comportamenti trasgressivi dei figli aprendosi al dialogo e definendo regole chiare da far rispettare. Media, scuole e istituzioni dovrebbero dedicarsi maggiormente alla realizzazione di campagne sociali efficienti, magari anche all’interno dei locali, che riescano ad attirare l’attenzione dei ragazzi riuscendo a far passare il messaggio nel modo giusto. Le attività di prevenzione oltre a fornire informazioni sui comportamenti trasgressivi, dovrebbero implicare una riflessione sugli stessi e valorizzare i talenti personali. I ragazzi sanno che fumare fa male ma, purtroppo, non riescono realmente a percepire la gravità del problema e soprattutto i rischi a cui vanno incontro. Da parte delle famiglie vi è l’impegno di spiegare e di parlare con i figli riguardo la complessità del problema, ma la scarsa mancanza di tempo a disposizione e, a volte, la mancanza di dialogo aperto e la superficialità con cui si parla, impedisce ai ragazzi di essere educati e informati bene sull’argomento.

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