L'importanza della famiglia nella Scrittura e nella tradizione ebraica
1. Premesse
Prima di inoltrarci nell’analisi dei dati emergenti dalla testimonianza dei passi biblici e della tradizione che per prima li ha fissati e interpretati, è opportuno puntualizzare (seppur brevemente) alcune dimensioni fondamentali nell’orizzonte delle quali si articolerà la nostra riflessione.
1.1 L’importanza della famiglia nella Scrittura e nella tradizione ebraica
Come più volte è già stato ribadito nell’ambito di queste settimane di studio, le dinamiche della vita famigliare (e in particolare della relazione matrimoniale) sono utilizzate nella Scrittura per descrivere il rapporto fra Dio e il suo popolo, esprimendo in questo modo sia la particolare dimensione affettiva dell’agire divino, che la possibilità di testimoniare la dimensione trascendente dell’amore attraverso relazioni umane autentiche. A tale proposito, la tradizione ebraica sottolinea con questo breve commento (che già abbiamo avuto modo di menzionare qualche anno fa) l’importanza del fatto che Dio metta il suo Nome in relazione al matrimonio:
Lo stato matrimoniale è tanto importante che il Santo, benedetto sia, in tutte e tre le parti1 della Sacra Scrittura – Torah (Pentateuco), Nevi’im (Profeti), Ketuvim (Scritti agiografici) – mette in relazione il Suo Nome con il matrimonio.
Nella Torah – poiché quando Eliezer andò a prendere Rebecca per Isacco (Gen 24,50) si legge: -Allora Labano e Betuel risposero: “La cosa viene dal Signore”-.
Nei Nevi’im – poiché quando Sansone si prese una moglie (Gdc 14,4)2 si legge: -Il padre e la madre non sapevano che ciò proveniva dal Signore-.
Nei Ketuvim – poiché sta scritto (Pr 19,14): -Una moglie assennata viene dal Signore-. Tu apprendi dunque che il Santo, benedetto sia, mette in relazione il suo Nome con il matrimonio3 .
È evidente l’attenzione a cogliere un particolare legame tra la relazione matrimoniale e il manifestarsi di Dio nell’ambito del farsi del "popolo della promessa" che, proprio attraverso l’esperienza del clan famigliare prima e della comunità più allargata poi, testimonia nel tempo il suo impegno nell’ambito dell’alleanza e degli impegni derivanti dalla medesima
1.2 Alleanza e famiglia nell’esperienza del popolo di Israele
L’importanza della testimonianza nel tempo (e soprattutto in ambito famigliare) di ciò che Dio ha operato a favore del suo popolo è ben espressa nel seguente passaggio del Salmo 77:
Popolo mio, porgi l’orecchio al mio insegnamento,
ascolta le parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca in parabole,
rievocherò gli arcani dei tempi antichi.Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato,
non lo terremo nascosto ai loro figli;
diremo alla generazione futura
le lodi del Signore, la sua potenza
e le meraviglie che egli ha compiuto.Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe,
ha posto una Torah [insegnamento divino rivelato] in Israele:
ha comandato ai nostri padri
di farle conoscere ai loro figli,
perché le sappia la generazione futura,
i figli che nasceranno.
Anch’essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli
perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio,
ma osservino i suoi comandi [insegnamenti] (Sal 77, 1-7).
Emerge pertanto il valore fondamentale di una testimonianza che faccia costantemente memoria dell’agire di Dio e dei suoi insegnamenti rivelati al Sinai, affinché non venga meno la fiducia riposta in Lui e si osservino gli impegni assunti per diventare "un popolo santo" (cfr. Es 19,5-6 e Lv 19,1ss.). È una sorta di "consegna", che ogni generazione adulta affida a quella più giovane perché possa fare altrettanto nei confronti dei propri figli.