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Appuntamento con lo psicologo: i segreti per migliorare l’autostima

Silvia Costantini - pubblicato il 13/05/14

La fiducia in se stessi si costruisce a piccoli passi, lo spiega il prof. Meluzzi

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Come si conquista una vita piena? “A partire da un buon livello di autostima”, lo afferma il prof. Alessandro Meluzzi, psicologo e psichiatra, che sottolinea come questo sia “un processo che si costruisce a piccoli passi, a partire dall’educazione, primo seme di crescita della persona”. 

“L’autostima, che si traduce nella fiducia che abbiamo in noi stessi”, come spiega il professor Alessandro Meluzzi, “è una variante della nostra dimensione coscienziale, in cui esprimiamo un giudizio di valore su chi siamo noi, su qual è il nostro progetto di vita, il nostro divenire ed quindi è una sorta di dimensione di  autoriflessione, più o meno razionalmente fondata, con il quale non possiamo fare i conti dal punto di vista psicologico”.
Il professor Meluzzi identifica i tre passi indispensabili da cui partire per migliorare il livello di autostima e affrontare con maggiore serenità e sicurezza le sfide della nostra vita: 
  1. Valutare continuamente tutte le cose buone e positive che abbiamo realizzato nella nostra vita, che sono il grande patrimonio di ciascuna persona. E’ importante non focalizzarsi solo sulle cose negative.  
    Perché, per ogni amore infelice c’è stato probabilmente un amore felice, per ogni frustrazione, c’è sicuramente stato un successo.  Ma, le persone sono più portate a ricordare le sconfitte.
    Anche cristianamente, è importante imparare a “rendere grazie”, per quanto abbiamo ricevuto e dato nella nostra vita e di questo la nostra autostima, certamente ne gioverà.
  2. Porsi degli obiettivi realizzabili e concreti. Quindi, proporre a sé stessi non delle fughe megalomaniche, in delle realtà illusorie e non realizzabili, ma adottare sempre una strategia di piccoli passi concreti e possibili. E da ognuna di queste piccole realizzazioni ne conseguirà la più robusta iniezione di vitamine per la propria persona.
  3. L’autostima non è un fatto autoreferenziale, autocoscienziale, ma vive, nasce, si determina e si nutre in una rete di relazioni. Il primo fattore dell’autostima è di sapere con chi si vive, in quale realtà ci si vuole inserire. E’ importante circondarsi di persone che ci spingano non all’invidia, ma all’emulazione, che è anche un modo per migliorarsi. In fondo ciascuno assume la dimensione delle persone con cui si relaziona,   sia in senso agonistico che cooperativo: quindi una persona che vive ai livelli più bassi per sentirsi l’uomo con un solo occhio, che è re in un paese di ciechi, non è qualcosa che certamente aumenta l’autostima. Invece, mettersi in gioco, agire creativamente, insieme a personeche in qualche modo noi, originariamente, percepivamo più grandi e migliori di noi, è anche un modo per aumentare concretamente, e positivamente la propria autostima.

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