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P. Federico Lombardi: “Non abbiamo ancora visto tutto della comunicazione di Papa Francesco”

Convegno Comunicazione Santa Croce

© Pontificia Università Santa Croce

Aleteia - pubblicato il 30/04/14

Si è svolto oggi un convegno sulla Comunicazione nella Chiesa presso la pontificia università Santa Croce

“Non abbiamo ancora visto tutto della comunicazione di Papa Francesco". Lo ha affermato questa mattina il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, P. Federico Lombardi, in un incontro con gli oltre 300 partecipanti alIX Seminario Professionale sugli Uffici di Comunicazione della Chiesa,promosso dalla Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce. Per usare uno slogan abusato, si può dire che il portavoce del Papa abbia voluto avvisarci che “il meglio deve ancora venire”. Padre Lombardi si riferisce in particolare alle prossime tappe dei viaggi all’estero di Papa Francesco: Terra Santa e Corea del Sud. Annunciando – di fatto – che ci saranno "tappe nuove nella comunicazione del messaggio del Santo Padre verso il mondo". Per cui, "ci sono ancora tante cose che dobbiamo – credo – imparare e vedere".

Il Direttore della Sala Stampa ha quindi riflettuto sulla spontanietà comunicativa di Francesco, quella spontaneità "che rompe le barriere" e che rappresenta "un aspetto molto caratteristico" del suo pontificato, insieme allo stile "semplice e concreto", fatto di parole "efficaci" ed "atteggiamenti e gesti molto espressivi".

La giornata ha visto moltissimi interventi, tra i quali, la relazione della prof.ssa Helen Alvaré, docente di Diritto alla George Mason University, che ha dibattuto su come "decodificare e ricontestualizzare i concetti sull’identità umana", ricorrendo ad un "linguaggio creativo".

Non vi è dubbio che "c’è stata una considerevole trasformazione nella comprensione che gli esseri umani hanno della loro identità, soprattutto nell’ambito delle scelte sessuali e della relazioni familiari", ha esordito la Alvaré. Si tratta "di un fenomeno diffuso e variabile", che bisogna affrontare "non in maniera trionfalistica o con rabbia", ma cercando di attingere tutto quanto può venirci dalla "fede, dalla carità, dalla ragione e dall’esperienza". Nel pomeriggio si è anche parlato di "emergenza educativa" e del ruolo della stampa "nel nuovo mondo digitale". Ne hanno discusso Matthew Bunson, dell’Our Sunday Visitor (USA) e Christoph Wimmer, comunicatore dell’Arcidiocesi di Monaco.

Tra le sfide che il giornalismo si trova oggi ad affrontare c’è quella della necessità di "trovare il giusto bilanciamento tra stampa e media digitali, tra tangibile e virtuale". Bisogna dunque "non aver paura di abbracciare le tendenze fluttuanti del digitale", per esempio nell’utilizzo di un determinato social media – che oggi va di moda e domani forse no -, senza però tralasciare "la giusta prudenza", ha commentato Wimmer.

La relazione conclusiva di questa IX edizione è toccata al prof. Joaquín Navarro-Valls, che per 22 anni ha accompagnato Giovanni Paolo II in veste di portavoce. Parlando su "santità e comunicazione", ha raccontato la sua esperienza professionale, umana e spirituale vissuta accanto al nuovo Santo, rivivendo anche alcuni dei momenti oggi passati alla storia.

La prossima edizione del Seminario Professionale si svolgerà nel 2016.

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