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May Feelings, una rete sociale che collega in tutto il mondo preghiere e bisogni

my feelings – it

© DR

Enrique Chuvieco - Aleteia - pubblicato il 30/04/14

Creata da tre giovani nel 2012, ha pubblicato più di 4.500.000 preghiere

Il primo maggio 2008, Bosco, Joaquín e Santiago hanno inserito su Youtube il video “May feelings”, che offriva 50 motivi per recitare il Rosario. Grande è stata la loro sorpresa quando è risultato il video più visionato in Spagna in quel mese, con vari milioni di visite e lettere che arrivavano senza fine. Per questo hanno deciso di creare la rete sociale omonima in cui le persone scrivono le richieste, potendolo fare in varie lingue, e altre accettano volontariamente di pregare per queste, anche se non ci si conosce. In quest’epoca tecnologica, è la cosa più simile a ciò che ha testimoniato San Paolo circa l’interazione costante che si verifica nella Chiesa.

Com’è venuto in mente a tre giovani di creare la rete sociale di preghiera “May feelings”?

Il 1° maggio 2008 abbiamo pubblicato su Youtube un video intitolato "May Feelings", che offriva 50 ragioni per recitare il Rosario. È stato il più visto di Youtube in Spagna in quel mese, e si è diffuso in tutto il mondo. Da quel momento, e ogni mese di maggio, presentavamo un nuovo video per promuovere la preghiera tra i giovani, ottenendo centinaia di migliaia di visite. Per quattro anni abbiamo ricevuto in continuazione moltissime e-mail di persone che ci scrivevano perché pregassimo per loro, e allo stesso tempo moltissime e-mail di persone che volevano aiutarci a portare avanti quell’opera. Abbiamo iniziato a collegare via e-mail le persone che avevano bisogno di preghiere e quelle che volevano aiutare pregando. Questa pratica è diventata sempre più abituale, per cui è arrivato un momento in cui abbiamo deciso di fare un passo indietro e smettere di essere noi gli intermediari, e abbiamo creato un luogo in Internet perché questo incontro potesse avvenire senza di noi. È stata questa l’origine di mayfeelings.com, la rete sociale che prega per cambiare il mondo.

Abbiamo appena lanciato un documentario, visionabile su

Può spiegarci in breve il funzionamento della vostra rete?

May Feelings è un servizio che collega gente di tutto il mondo attraverso lo scambio di richieste, commenti e messaggi. La gente espone le proprie necessità in messaggi brevi, chiamati "Prays", al massimo di 259 caratteri. Questi "Prays" sono condivisi nei profili della gente, vengono inviati ai followers e si possono cercare negli strumenti di ricerca di “May Feelings”.

Quante iscrizioni avete, e quali sono le richieste più comuni da parte dei vostri followers?

“May Feelings” è la prima rete sociale spirituale del mondo, progettata esclusivamente per pregare-. Consiste nell’essere un punto d’incontro tra persone che hanno bisogno di preghiere e persone disposte a pregare per altre. La sua missione è avvicinare tutte le persone a Dio attraverso la preghiera per gli altri, indipendentemente dal loro credo o dalla loro ideologia. Creata il 1° maggio 2012, “May Feelings” è riuscita da allora a costruirsi come un’autentica macchia di preghiera, ottenendo dati spettacolari. In poco più di un anno, sono state pubblicate 700.000 richieste che hanno portato a oltre 4.500.000 preghiere. Come in ogni rete sociale, il successo sta proprio nelle persone che ne fanno parte. Attualmente ha più di 100.000 utenti provenienti da 120 Paesi. Ogni giorno si pubblicano tra le 1.500 e le 2.000 richieste.

Avete versioni in varie lingue. In quali Paesi state prendendo più piede?

I più attivi sono, in quest’ordine, Spagna, Argentina, Messico, Colombia, Stati Uniti e Uruguay

Avete testimonianze dell’efficacia della preghiera tra i vostri followers?

Sì, abbiamo realizzato alcuni video su questo tema. Si tratta di una campagna chiamata PRAYPOR. Si può visionare a questi indirizzi:

PRAYPORANTONIA


PRAYPORCRISTINA

PRAYPORMERCHE

Perché è importante la preghiera?

Perché è il modo che abbiamo per relazionarci a Dio e intercedere per molte persone.

A volte ci arrabbiamo con Dio quando non ci concede ciò che gli chiediamo. Pensa sia una forma mercantilista di chiedere?

No. Credo che la preghiera di richiesta sia un tipo di preghiera molto buono e necessario, e perché no, un possibile motore per avvicinarci a Dio. Lo stesso Gesù ci invita a farlo nel Vangelo.

Quali sono i vostri progetti futuri per la web o per altri tipi di attività?

Abbiamo appena elaborato l’applicazione di “May Feelings” per dispositivi mobili. L’abbiamo chiamata REZAR. Attualmente stiamo lavorando alla sua espansione.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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