È il primo centro di questo tipo nel nord del Messico, e potrà ricevere anche sacerdoti provenienti dagli Stati Uniti
Nel territorio della diocesi di Saltillo, nel nord del Messico, ha iniziato a funzionare nella prima metà di aprile un progetto inedito: la Casa Emmaus, che si concentra sulla riabilitazione di sacerdoti in situazioni o momenti difficili che vanno dall’aspetto morale a quello spirituale e psicologico.
In particolare, punta a prevenire e affrontare problemi che potrebbero sfociare nella pedofilia. Si tratta del primo centro del genere nel nord del Messico, e potrà accogliere anche sacerdoti provenienti dagli Stati Uniti. Esistono altri centri simili, anche se non uguali, a Città del Messico o a Guadalajara, dove si curano sacerdoti con problemi anche di alcolismo o anoressia.
Dopo più di tre anni di lavoro a Monterrey, nel Predio San Benito, a El Tunal (Arteaga, Coahuila) è stata avviata la Casa, che può ospitare fino a 20 sacerdoti contemporaneamente, anche se esiste una struttura per assistere altri sacerdoti con problemi se la domanda è maggiore.
La cerimonia inaugurale è stata presieduta dall’arcivescovo emerito di Guadalajara, il cardinale Juan Sandoval Íñiguez, che ha benedetto il Centro, dotato di cappella, dormitori e tutti i servizi di riabilitazione integrale.
Il fondatore e attuale direttore, il sacerdote Rodolfo Mora Becerra, missionario di Guadalupe, ha spiegato che il progetto è nato come un impegno con l’allora arcivescovo di Monterrey, il cardinale Adolfo Suárez Rivera, che qualche mese prima di morire gli ha chiesto personalmente a nome della Provincia ecclesiastica in cui si trova anche la diocesi di Saltillo di iniziare ad assistere sacerdoti con problemi specifici.
“Da quel momento Dio ha gettato nel mio cuore quel seme che in seguito ha germogliato e ha dato frutti ora qui nella diocesi di Saltillo. Il progetto si chiama Emmaus perché è l’incontro dei discepoli con il risorto che li esorta ad andare avanti”, ha detto padre Mora Becerra.
Il Centro ha anche servizi di psicologia, direzione spirituale, assistenza medica e la gestione degli ospiti in tutti gli aspetti; il programma con i sacerdoti ha una durata minima di tre mesi e massima di cinque.
Finora a Monterrey sono stati dimessi 43 sacerdoti, tre dei quali vescovi, che secondo Mora Becerra “sono usciti rinnovati nell’animo e nell’entusiasmo”. “Quanti altri dovranno uscire da questo progetti lo sa solo la Provvidenza. (Sono) di diverse parti del Messico, anche degli Stati Uniti, ed esiste anche la Fondazione del Cenacolo Emmaus che ha già l’autorizzazione canonica”.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]