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​ Omeopatia: che passione!

Pharmacie homéopathique – farmaci omeopatici – it

julien brkmr / Flickr / CC

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 30/04/14

Cento milioni di europei – 11 in Italia – scelgono farmaci omeopatici e antroposofici

HAMPs cioè “farmaci omeopatici e antroposofici”: iniziata in sordina e con più di una resistenza da parte della medicina ufficiale, oggi l’assistenza medica attraverso tali farmaci è scelta da più di 100 milioni di europei, il 29% del totale. Nell’Unione europea sono 60 mila i medici prescrittori di farmaci omeopatici, 11.400 ogni centomila abitanti. La differenza di approccio con la medicina convenzionale è basata sul principio di individualità: l’omeopatia riconosce cioè le caratteristiche individuali di reazione del paziente – cosiddette modalità – e imposta la scelta terapeutica su di queste e non sui sintomi comuni della malattia. In altre parole mira a rafforzare le difese dell’individuo riequilibrando i suoi sistemi biologici di omeostasi in modo da evitare che diventi dipendente dal farmaco (effetto particolarmente importante nel caso di malattie croniche): agisce, cioè, come una medicina preventiva. Il nome deriva dal greco omoios (simile) e pathos (sofferenza) perché le sostanze impiegate hanno prodotto nelle sperimentazioni  sintomi simili alle malattie che si intende curare (La Stampa 16 dicembre 2009).

I dati sono stati diffusi da Echamp, associazione no profit che rappresenta l’industria dei medicinali omeopatici e antroposofici nell’Unione europea che è il maggiore produttore di HAMPs. Il mercato europeo del settore ha raggiunto un valore di 1 miliardo di euro all’anno e pur impiegando circa 8 mila persone rappresenta lo 0,7% del mercato farmaceutico europeo e il 7% di quello per l’auto-medicazione. L’Italia e’ il terzo mercato in Europa, dopo Francia e Germania, con un fatturato annuo di oltre 170 milioni di euro. Sono 11 milioni gli italiani che usano medicinali omeopatici, di cui 3 milioni abitualmente (dati Doxa Pharma) e 20 mila i medici che prescrivono HAMPs. Sono invece 30 milioni, circa, le confezioni vedute ogni anno (dati Omeoimprese) e 4 mila il numero di famiglie, tra impiego diretto e indotto, che vivono del mercato degli omeopatici in Italia (Dati Omeoimprese).

Tutti numeri che danno riscontro di una crescente importanza nell’uso di questi farmaci per i pazienti italiani che però si scontra con la mancanza di una normativa adeguata. “Il nostro Paese – spiega Fausto Panni, presidente di Omeoimprese – è ancora lontano dal compiere passi in avanti, soprattutto a livello legislativo, per soddisfare la domanda e garantire l’adeguamento alle direttive europee in materia. La mancanza di una legge specifica mina la libertà di scelta in tema di salute e negando l’uguaglianza ai cittadini che scelgono di curarsi con l’omeopatia e la medicina antroposofica". Da diverso tempo, l’Unione europea chiede all’Italia di adeguarsi alla normativa e di sottoporre i prodotti omoeopatici a una registrazione e valutazione simile a quella dei farmaci tradizionali attraverso procedure stabilite dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ma l’Italia continua a rinviare. A svariati anni dalla prima proposta di legge, il Parlamento, infatti, non è ancora riuscito a legiferare e attualmente in Commissione si sta ancora discutendo sul tema (Tmnews 29 aprile).

Echamp è preoccupata che il ritardo normativo possa avere ripercussioni sulle 30 aziende italiane che operano nel settore in Lombardia, Liguria, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Lazio, Campania e Sicilia. "Nel 2016 alcuni farmaci se non registrati potrebbero sparire dal mercato, con gravi conseguenze per le imprese stesse – afferma Panni – In omeopatia esistono almeno 3 mila sostanze nel repertorio medico. Se dovessimo produrre con un preavviso strettissimo un dossier tecnico scientifico dettagliato per ciascuna di queste 3 mila sostanze saremo automaticamente decimati". L’associazione ricorda anche in una nota che la Federazione degli Ordini dei Medici "già nel 2002 si pronunciava elevando le due discipline ad atto medico, e molte facoltà di Medicina e Chirurgia dedicano corsi e master all’omeopatia e alla medicina antroposofica per consentire alle future generazioni di medici di avere una formazione adeguata sul tema" (Adnkronos 29 aprile). 

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