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Origine, significato e struttura delle processioni della Settimana Santa

Semana Santa – it

© Fernando Ortuño / Flickr / CC

Alvaro Real - Aleteia - pubblicato il 17/04/14

Com'è la Settimana Santa nel tuo Paese o nella tua città?

Ogni processione ha le proprie peculiarità, visto che ogni popolo ha tradizioni che si sono pian piano integrate nel patrimonio culturale cristiano. In America Latina, gran parte delle tradizioni proviene dalla vecchia Spagna, e così parleremo in particolare di questa.

La Settimana Santa in Spagna è molto ricca e varia, con tradizioni particolari a seconda dei paesi e delle regioni. In alcune zone spiccano i canti (Settimana Santa andalusa), in altri il silenzio (Settimana Santa castigliana) o il suono dei tamburi (Settimana Santa a Hellín o a Cuenca). La maggior parte delle processioni ha comunque dei tratti comuni che cercheremo di sottolineare.

Origine delle processioni

Le processioni tradizionali che vediamo nella Settimana Santa hanno origine in quelle che si svolgevano fin dall’antichità in tutti i paesi e le religioni. Gli ebrei già realizzavano processioni per Pasqua, Pentecoste e la Festa dei Tabernacoli, e i primi cristiani si riunivano per portare i corpi dei martiri al sepolcro.

È certo che le processioni della Settimana Santa come si realizzano in Spagna abbiano una grande similitudine con le celebrazioni dei trionfi romani, ed è possibile che dopo il Rinascimento alcuni elementi di queste celebrazioni siano stati inseriti nel rituale processionale.

Significato delle processioni

La partecipazione a una processione significa un omaggio e un riconoscimento pubblico a Gesù, alla Vergine o ai santi che vengono portati in processione.

Nella Settimana Santa, inoltre, c’è un motivo penitenziale: i penitenti vanno in processione per espiare i propri peccati e mostrare pubblicamente il proprio pentimento. Le luci che portano mostrano che camminano verso la luce che è Cristo, ed essendo un atto pubblico di fede è una delle più sublimi manifestazioni esterne e pubbliche con cui si può migliorare.

La manifestazione privata della fede diventa pubblica, e le strade diventano una chiesa. Da ciò derivano la decorazione delle case e dei balconi e il silenzio che avvolge ogni momento della Settimana Santa.

Struttura delle processioni

Le processioni sono tutte uguali, o almeno sono molto simili e praticamente tutte seguono una struttura ben delineata. Nulla è improvvisato, e anche se le immagini sono l’asse centrale del corteo, sono i penitenti o i membri della confraternita che strutturano la processione.

Nella Settimana Santa, i membri della confraternita o i penitenti vanno in processione con un abito speciale. Portano una tunica stretta, un cappuccio (tondeggiante o a punta) con cui in alcune processioni nascondono il proprio volto e in genere portano croci o flagelli. Sono chiamati “nazareni” perché in origine andavano in processione solo nelle confraternite di Gesù Nazareno, anche se in seguito il tutto si è esteso alle altre confraternite.

La gerarchizzazione è molto importante, e si sviluppa dall’elemento con minore importanza a quello più rilevante. A Roma i cortei imperiali iniziavano con stendardi e musica per finire con l’imperatore divinizzato. Nella Settimana Santa accade qualcosa di simile.

La prima cosa è l’annuncio della processione. In alcuni luoghi c’è una persona che va davanti alla processione suonando una campanella o una raganella, simbolo del passaggio da un luogo profano a un luogo sacro, in altri è la banda di corni e tamburi a segnare l’arrivo della processione a ritmo di marcia.

La processione inizia con la Croce di Guida o la Croce Parrocchiale, che viene portata da giovani della parrocchia, in genere chierichetti. La croce è normalmente affiancata da lanterne o megafoni che annunciano la sua presenza. Dietro di essa va lo stendardo della confraternita, che ricorda i vessilli romani, e in seguito iniziano ad apparire i penitenti o nazareni che portano la croce: il cammino verso Cristo.

Si succedono poi le statue della Settimana Santa, precedute da accoliti con ceri o incensieri e che in alcune occasioni accompagnano simboli romani, che mostrano il potere politico che accompagnò all’epoca il Signore nel suo cammino verso il Golgota.

Prima immagine, quasi sempre, è la statua di Cristo; dietro di lui l’accompagnamento della Vergine. Chiudono la processione la presidenza della confraternita e le autorità civili, che mostrano così un importante grado di gerarchizzazione. Dietro di loro arriverà il popolo che accompagna la fine della processione imitando il cammino di Gesù lungo la Via Dolorosa.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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