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“Mi sono confessata ed è come se avessi ritrovato tanti amici che mi aspettavano”

Fr Meletios Webber in a confessional conversation with Gregory (St Nicholas of Myra Russian Orthodox Church, 29 April 2007) – it

Jim Forest / Flickr / CC

Fr Meletios Webber in a confessional conversation with Gregory (St Nicholas of Myra Russian Orthodox Church, 29 April 2007)

padre Angelo Bellon, o.p. - Amici Domenicani - pubblicato il 16/04/14

San Bernardo: “Non sono mai meno solo di come quando sono solo”

Caro Padre Angelo,

nella mia vita Gesù c’è sempre stato ma adesso mi sembra di avere una consapevolezza diversa di Lui, più profonda, come se il mio Gesù stesse aspettando che io lo riscoprissi. Tutto è avvenuto perché erano tanti anni che non mi confessavo ed altrettanti che portavo questo peso dentro di me che si era fatto insopportabile: non riuscivo a godere più di nulla tanto mi sentivo a disagio nei confronti di Dio, era diventato un pensiero fisso che mi assillava e mi dava il batticuore dalla mattina alla notte. Ho pensato che questo era il modo attraverso il quale il mio misericordioso e paziente Gesù mi stava dicendo di tornare da Lui. Naturalmente in questo lungo periodo non ho partecipato all’eucarestia pur andando sempre a Messa. Ma non partecipare alla mensa di Dio ogni domenica mi provocava una grande vergogna ai suoi occhi così buoni. Così ho preso la decisione di andare a confessarmi in occasione della scorsa Pasqua, il sabato Santo. Caro padre che sollievo, che gioia, che lacrime di felicità! Subito dopo ho avuto paura che quell’entusiasmo che tanto mi riempiva il cuore potesse essere solo momentaneo, ed ecco un’altra grazia del Signore: da allora questo meraviglioso stato d’animo non solo non è scomparso ma è cresciuto enormemente e mi ha messo addosso un desiderio di preghiera, di conoscenza delle scritture, di tenere il più possibile comportamenti che non dispiacciano al Signore, di leggere la vita dei santi, di stare in chiesa e tanto altro. Tutt’ora quando mi avvicino per ricevere l’eucarestia mi batte il cuore e ho gli occhi umidi, anche ora mentre le scrivo, ma mi creda, non è infatuazione, sono una persona piuttosto riflessiva ed equilibrata, sono solo felice di avere Gesù con me. Lo sa padre come mi sento? In compagnia! Come se avessi ritrovato tanti amici che mi aspettavano. Gesù, la Santa Madre di Dio, i santi gli angeli, le sante anime del Purgatorio per le quali ho una particolare devozione insieme a quella per la Divina Misericordia. Mi scusi se ho approfittato così tanto del suo tempo, era tanto che volevo farlo, sa? Vorrei chiederle una cosa, forse le sembrerò sciocca. Cerco di pregare il Santo rosario quando mi è possibile ma non credo che la mia corona sia benedetta, le mie preghiere sono comunque valide e giuste? Mi chiedo spesso questa cosa ogni volta che uso la mia corona per pregare, anche per la recita della coroncina alla Divina Misericordia che amo tanto. Le mie preghiere non possono essere state inutili, Dio ci ascolta attraverso il nostro cuore, no? Grazie padre caro di avermi ascoltata, pregherò per lei. Mi benedica padre e preghi per me affinché abbia presto il “coraggio” di tornare a confessarmi. Desidero che la confessione diventi per me un normale costume della mia vita e pregherò anche per questo.
La saluto con affetto e ancora grazie.
Maddalena


Cara Maddalena,

1. confessandoti, hai fatto uno dei guadagni più grandi della tua vita. Hai ricuperato lo stato di grazia e con lo stato di grazia hai cominciato a sentire la presenza personale di Dio e di tutti gli abitanti del paradiso dentro di te. Insieme con la presenza di Dio, con lo stato di grazia ti appropri dei meriti di Gesù Cristo e avverti di avere nelle tue mani un capitale preziosissimo.

2. Chi non ha mai fatto l’esperienza della grazia non sa che cosa sia quel senso di pienezza interiore che ti ha invaso.
Pensa che la solitudine e il vuoto siano l’esperienza comune. Invece non è così. Per questo chi perde la grazia, sente di aver perduto la cosa più preziosa della sua vita, quella senza la quale tutto il resto non vale nulla.



3. Ti auguro di godere sempre di questo tesoro. Anzi di incrementarlo sempre di più. A motivo di questo senso di pienezza interiore, della presenza di personale di Dio e dei meriti di Gesù Cristo San Bernardo diceva: “Non sono mai meno solo di come quando sono solo”. La solitudine materiale era per lui un bisogno per vivere e respirare questa Comunione.

4. Venendo adesso alle domande specifiche: se la corona non è benedetta, non invalida la preghiera del Rosario né invalida la coroncina della Divina Misericordia. Anche se non vi fosse l’uso della corona, il Rosario rimane intatto, con tutti i suoi frutti. La Comunione con gli eventi della vita di Gesù può forse dipendere da uno strumento?

5. Tuttavia lo strumento ha il suo valore, perché portarlo con sé è un segno tangibile della nostra devozione a Maria, del nostro affetto per Lei e per una preghiera che sappiamo esserle particolarmente cara. Inoltre portarlo con sé è uno stimolo a farne uso. Infine è anche un segno di protezione, perché è benedetto.

6. A questo  punto mi torna opportuno ricordare le tre grazie che la corona benedetta del Rosario trasferisce a chi lo porta, prima ancora che lo reciti. Sono tre grazie molto belle e le ricordo soprattutto per i visitatori che le leggessero per la prima volta. Queste grazie sono elencate nella formula della benedizione della corona del Rosario propria dell’Ordine di predicatori (Domenicani):

1. una crescente, salutare e perseverante attrazione verso Dio,
2. liberazione sempre e dovunque nella vita presente da ogni nemico visibile e invisibile e
3. si merita al momento della morte di essere presentati a Dio pieni di buone opere dalla medesima Beatissima Vergine Maria Madre di Dio.

7. Procura pertanto di far benedire la corona. Non aggiunge nulla al valore della preghiera che reciti. Ma porta a te molte altre grazie.

Ti ringrazio della preghiera promessa. Assicuro la mia secondo le tue intenzioni e ti benedico.
Padre Angelo

qui l’articolo originale

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