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Colletta universale per la Terra Santa

Israel – Jerusalem – it

Eugene Kaspersky / Flickr / CC

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 16/04/14

Accanto ai cristiani che scelgono di restare sulla terra di Gesù

Il Venerdì santo in tutte le chiese del mondo si raccolgono soldi per la Terra Santa. Si chiama “Colletta pro Terra Sancta” a sostegno non solo dei cristiani di lì, ma di tutti coloro che ne hanno bisogno e bussano alle porte di parrocchie, ospedali e scuole.

Negli anni sono state realizzate molte opere tra restauri e contributi a famiglie e ad imprese sociali dei cristiani. “Una prima destinazione della raccolta è la Custodia Francescana, incaricata del mantenimento dei santuari sorti sui Luoghi santi, ma anche delle strutture pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali che sono punto di riferimento in quelle terre. Altra destinazione, le scuole di ogni ordine e grado, dove è molto apprezzato il livello ecumenico e interreligioso e che vedono la frequenza di studenti provenienti anche da altre Chiese e comunità cristiane, e di alunni di religione musulmana. Senza dimenticare la Bethlehem University, e poi i contributi ai seminari, le borse di studio per religiosi e sacerdoti che vengono a Roma per la formazione prima di tornare nelle loro terre. Tra i sussidi straordinari invece si annoverano urgenti restauri come quello in atto del tetto della Basilica della Natività di Betlemme, oppure sostegno a progetti abitativi per permettere a giovani nuclei familiari di rimanere in Terra Santa” (Il cittadino di Lodi,11 aprile).

L’anno scorso con i soldi della Colletta è terminato il restauro dei mosaici delle cupole del Getsemani e sono stato sostenuti i lavori ordinari di manutenzione dalla Basilica del Santo Sepolcro e di quelli straordinari ad Ein Karem a Betania. Il denaro è servito anche a istallare telecamere per poter trasmettere in diretta la Messa dalla basilica dell’Annunciazione a Nazareth. Sono invece 295 le borse di studio della durata di quattro anni finanziate nelle università in Palestina, Israele e Giordania. Ancora con i soldi della Colletta è stato realizzato un campo di calcio per i ragazzi dell’oratorio di Nazareth.Il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese orientali, ha scritto una lettera come tutti gli anni ai vescovi di tutto il mondo per sollecitare la Colletta: “Le Chiese orientali di Terra Santa grazie alla Colletta riceveranno il sostegno ad essere vicine ai poveri e ai sofferenti senza distinzione di credo o di etnia” (Osservatore Romano, 16 aprile).

In prima linea nella raccolta ci sono i giovani dell’Azione cattolica di tutto il mondo, come osserva Condruta Fernea, responsabile dei coordinamento giovani del Fiac, il Forum internazionale di Azione Cattolica: “E’ un modo per sostenere la missione della Chiesa specialmente nei luoghi dove ogni cristiano deve sentirsi a casa” (www.fiacifca.org). I giovani di Ac, si legge su Romasette, si impegnano “in particolare a trovare nelle proprie parrocchie i modi più opportuni per sensibilizzare a questa iniziativa, spiegandone origine e significato” (Romasette, 16 aprile).

Paolo VI per sostenere la Colletta scrisse un’Esortazione apostolica “Nobis in animo” il 25 Marzo 1974, che diede “una spinta decisiva” alla Colletta (Custodia di Terra Santa, 16 aprile): “Il Papa, in linea con i suoi predecessori, lodò il lavoro dei Francescani ed insistette sul bisogno di maggior cooperazione da parte del mondo cristiano” (custodia.org 16 aprile). Il sito spiega anche negli ultimi anni l’80 per cento delle collette sono state destinate ad opere sociali e pastorali e il resto ai santuari.

La raccolta di fondi si perde nella tradizione della Chiesa. Uno degli atti più antichi è una Bolla di Papa Martino V “His quae ecclesiastica rum” del 14 febbraio 1421, che concede la facoltà al Custode e ai frati del Monte Sion di “istituire procuratori e commissari di Terra Santa per raccogliere tra i fedeli i necessari sostegni”. Sisto V con la Bolla “Nostri officii” del 1589 destinava alla Colletta tre domeniche all’anno. Fu Leone XIII il 26 dicembre 1887 con un’altra Bolla a ridurre ad un giorno la Colletta e a disporre che avvenga il Venerdì Santo.

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