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Ecco il software per interagire con i defunti

Eterni.me – it

Eterni.me

Aleteia - pubblicato il 09/04/14

Si chiama Eterni.me e permetterà di creare l'avatar in 3D di un defunto. Si va perdendo il senso del lutto e della sofferenza?

La tecnologia non solo ha permesso di allungare la vita ma potrebbe presto donare una sorta di immortalità. O meglio costruire un’alchimia per dribblare la solitudine e la sofferenza.

Come?

Si chiama Eterni.me ed è la start-up di un imprenditore romeno, Marius Ursache, che sta mettendo a punto un software per creare l’avatar in 3D di una persona defunta, con il quale interagire grazie ad un computer e a complessi algoritmi.   

Riproduzione del defunto
La piattaforma, come scrive RaiNews.it il 9 aprile, utilizzerà milioni di dati della persona scomparsa raccolti nel corso della sua vita: e-mail, foto, post sui social media. Tutte informazioni per permettere di simulare il suo comportamento e riprodurre la sua personalità. I familiari così si potranno rivolgere all’avatar e perfino parlare con lui, ricordando per esempio un episodio vissuto insieme, fino a chiedere pareri e consigli. Il punto è, spiega Ursache intervistato dal Times, "avere la possibilità di preservare un ricordo". 

Un’idea che, se vedrà effettivamente la luce, potrebbe aprire problematiche assolutamente nuove. Ma già da ora non mancano le polemiche. C’è infatti chi sostiene che, in questo modo, non sia possibile elaborare propriamente un lutto

E per un cristiano?
La questione è estremamente delicata. Sarebbe una sorta in discussione della Vita Eterna? Di certo è la creazione di un surrogato della memoria del proprio caro, che non gli rende giustizia. Oltre che uno stratagemma per anestetizzare la sofferenza, senza affrontarla veramente. Come invece ci testimoniano Gesù sulla via del Calvario e i tanti martiri della storia della Chiesa che hanno guardato in faccia, fino alla fine, il "loro calice".

Il dolore non è certo piacevole, ma perché non provare a viverlo come occasione per una maturazione di sè e della propria fede?

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