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Con la fretta del figliol prodigo

A priest with youngs, in the mountains – it

© Marcel CROZET/CIRIC

N°1869

padre Angelo Bellon, o.p. - Amici Domenicani - pubblicato il 08/04/14

Per chi ha nostalgia di casa, il Signore ha già preparato tutto per il ritorno, come il padre della parabola

Quesito

Caro Padre Angelo,
sono G. da… ed ho 28 anni. Sono stato sempre un cattolico praticante, ho fatto cresima e comunione, sono andato regolarmente al catechismo dalla prima elementare fino al secondo superiore. Purtroppo da qualche anno mi sto allontanando sempre più dalla chiesa, vado a messa due volte l’anno, non vado più in montagna con la parrocchia dieci giorni estivi come una volta. Dentro di me sento una gran voglia di riavvicinarmi, ma più passa il tempo più mi spaventa questo ritorno. Sono stato sempre credente, praticante, ma dopo il mio distacco dalla chiesa non sentivo più per questo periodo il desiderio di praticare attivamente alla messa e via discorrendo come sopra accennato. Ho bisogno di un sincero aiuto, perché dentro di me sento di credere in Dio, mi ritrovo nei valori della chiesa cattolica.
Grazie,
G.


Risposta del sacerdote

Caro G.,
1. negli anni passati non ti sei solo allontanato dalla Chiesa, ma anche dal Signore. Sant’Agostino definisce il peccato come un allontanarsi da Dio e un rivolgersi (disordinato) alle creature. Molto probabilmente anche tu, come tanti altri adolescenti, hai preso una strada che ti allontanava sempre più da Dio, pensando di sentirti affrancato, libero.

2. E invece in questo momento fai l’esperienza del figliol prodigo. Senza Dio, senza i Sacramenti e senza la comunione ecclesiale ti senti interiormente povero. Non sono le cose della terra né i piaceri che saziano il cuore dell’uomo.
Solo Dio sazia” e “tutto quello che è meno di Dio non sazia” dice San Tommaso d’Aquino. E Sant’Agostino, che per diverso tempo si era rivolto alle cose della terra  cercando in esse la sazietà che desiderava, ad un certo momento sentì che tutte le cose di questo mondo gli dicevano in coro: “Non siamo noi il tuo Dio, cerca più in alto”. Ecco, quello che sperimenti da un po’ di tempo a questa parte, è un po’ di quello che sentivano sia San Tommaso che Sant’Agostino.

3. Come il figliol prodigo, adesso cominci a sentire la nostalgia di ciò che hai perduto. Nell’allontanarti da Cristo hai guadagnato solo il vuoto e l’infelicità. “Chi non raccoglie con me, disperde”, dice Gesù in Mt 12,30. Non vivendo in grazia, che cosa hai guadagnato per la vita eterna? Niente. E nel mentre hai perso tutto. Ma adesso Dio ti fa sentire la sua voce e bussa alla porta del tuo cuore perché glielo apra.

4. Mi dici che il ritorno alla Chiesa un po’ ti spaventa. Pensa se non era questo il sentimento che provava il figliol prodigo quando cominciò a sentire il desiderio di tornare a casa. Dopo aver sperperato tutto, dopo essere stato ingrato, si sentiva indegno di tornare a casa e di essere trattato come figlio. Si sarebbe accontentato che il padre lo avesse trattato come un servo. E invece quale non fu la sua sorpresa quando vide che il Padre lo attendeva e che per il suo ritorno, anziché bastonarlo, lo abbracciò e gli fece preparare un vitello grasso con musiche e danze.

5. Anche per te il Signore ha già preparato tutto per il tuo ritorno, come il padre del figliol prodigo. Torna dunque e dagli questa soddisfazione, che infine sarà tutta tua perché finalmente puoi saziarti dell’abbondanza della sua casa e puoi dissetarti al torrente delle sue delizie (Sal 36,9).

6. La prima cosa che farai, sarà quella che si era preparata il figliol prodigo quando disse: “Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati” (Lc 15,18-19). Si era preparato dunque una confessione. Fai anche tu la stessa cosa e torna in fretta. Dopo sarai così contento che ti rincrescerà di non essere tornato prima.

7. Il tuo avversario, dopo averti allontanato dal Signore e dalla sua Chiesa e dopo averti così interiormente depauperato, è dispiaciuto che tu lo lasci e accresce il tuo timore. Ma proprio per questo, con maggiore slancio darai pronta soddisfazione al tuo Signore e a te stesso.

Ti seguo con la mia preghiera perché questo ritorno avvenga presto e chiederò al Signore di riservare per te lo stesso trattamento che ha riservato al figliol prodigo.
Sarai contento.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo

qui l’articolo originale

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