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“La santità è sempre giovane”

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 07/04/14
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Le Gmg e l’abbraccio tra san Giovanni Paolo II e i giovani

Uno specialissimo rapporto ha legato da sempre Karol Wojtyla ai giovani ed è stato questo desiderio di incontro e di scambio a dare origine all'appuntamento della Giornata mondiale della gioventù fin dal Giubileo del 1984. In occasione della imminente canonizzazione sarà disponibile tra pochi giorni in libreria il volume "La santità è sempre giovane. San Giovanni Paolo II e il cammino delle Gmg" curato dai giornalisti Paolo Fucili e Daniele Bungaro (Elledici). Il libro ripercorre, anno dopo anno, la storia di un appuntamento che ha caratterizzato in maniera evidente il pontificato di Giovanni Paolo II, sottolineando il ricco magistero rivolto ogni volta ai giovani e arricchendo la rievocazione delle singole Gmg di aneddoti e del contesto di luogo e di circostanze che le hanno caratterizzate. Aleteia ne ha parlato con uno degli autori, Paolo Fucili di Tv 2000.

 

Perchè "la santità è sempre giovane"?

 

Fucili: E' una frase che Giovanni Paolo II disse in occasione della Gmg di Toronto, nel 2002. Woityla ha sempre avuto un rapporto privilegiato e una grande intesa con i giovani, insieme a loro si può dire che "rinascesse". A Toronto, a un certo punto citò un proverbio polacco che diceva più o meno "se stai con i giovani, resti sempre giovane". I santi sono coloro che anche quando non hanno più la giovinezza dell'età, conservano però dentro di sè le grandi domande dei giovani sul senso della vita, degli ideali che aprono all'esistenza. Una "santità sempre giovane" ci sembrava la frase che racchiudesse meglio il senso del nostro libro.

 

Cosa ha rappresentato "l'invenzione" della Gmg per la Chiesa?

 

Fucili: Si può dire abbia rappresentato l'apoteosi di un pontificato per mezzo del quale la fede torna "in piazza", diventa evento pubblico e visibile. La Gmg si inserisce nel più ampio cambiamento apportato dal pontificato di Wojtyla che ripropone al mondo una fede meno intima, più sicura, più gioiosa, non timorosa del confronto con la cultura del proprio tempo. Nei decenni precedenti gli studiosi avevano prefigurato la progressiva scomparsa della religione. Di fatto questo non è avvenuto e la Gmg potrebbe rivestire quasi una valenza simbolica di questo cambio di prospettiva e dell'arresto della secolarizzazione.

 

Se tu dovessi scegliere una immagine, in particolare, per riassumere lo speciale rapporto tra Wojtyla e i giovani quale sceglieresti?

 

Fucili: Mi viene in mente ancora la Gmg di Toronto. A quell'epoca la salute del Papa era già compromessa e infatti quello in Canada fu l'ultimo viaggio di Wojtyla fuori dall'Europa. Ricordo la sua grande stanchezza ma anche le parole cariche di passione. Quando si trattava dei giovani davvero Giovanni Paolo II non "badava a spese" riguardo alle sue forze e alla capacità di disponibilità. D'altra parte era abituato a stare con loro fin dai tempi in cui era un giovane sacerdote a Cracovia: i giovani sono stati il "filo rosso" del suo sacerdozio.