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Liberato il papà della bambina immigrata che aveva parlato con papa Francesco

LAs Little Ambassador to Pope Recalls Encounter AP Photo Catholic Coalition of Immigrant Rights – it

AP Photo/Catholic Coalition of Immigrant Rights

Aleteia - Associated Press - pubblicato il 03/04/14

La piccola è riuscita a farsi strada tra la folla per chiedere aiuto al pontefice

Nella foto, papa Francesco e Jersey Vargas, la bambina che è riuscita a farsi strada tra la folla per chiedere aiuto al pontefice. Jersey soffriva per l’assenza del papà, fino a quel momento in carcere.

Mario Vargas era infatti stato arrestato lo scorso anno in Tennessee e condannato per aver guidato in stato di ebbrezza prima di essere trasferito in un centro di detenzione federale all’inizio di questo mese, ha detto Bryan Cox, un portavoce della Polizia dell’Immigrazione e delle Dogane.

Il papà di Jersey, fino ad allora a rischio deportazione, si era recato in Tennessee per cercare lavoro nel settore edile e inviava denaro alla famiglia in California.

La bimba faceva parte del gruppo di 16 attivisti in rappresentanza di minori statunitensi figli di genitori immigrati che il 25 marzo ha partecipato all’udienza in Piazza San Pietro per sensibilizzare sulla riforma migratoria negli USA. Jersey è riuscita a parlare con papa Francesco, qualche giorno prima che questi incontrasse il presidente Barack Obama. “Mi ha benedetto e baciato sulla fronte. Poi mi ha detto all’orecchio che avrebbe parlato con il presidente”, ha detto Jersey.

Mario Vargas López è stato liberato dietro cauzione la settimana scorsa. Un parente della bambina si è commosso vedendo la scena in televisione ed ha raccolto i 5.000 dollari richiesti dalle autorità giudiziarie statunitensi per liberare l’uomo.

“Il suo desiderio era che il papà tornasse a casa”, ha confessato all’Associated Press la mamma della piccola, Lola Vargas. “Grazie a Dio il suo desiderio potrà ora realizzarsi”.

Juan José Gutiérrez, un difensore dei diritti degli immigrati che ha coordinato il viaggio in Italia, ha detto che l’arcidiocesi di Los Angeles si è prodigata al massimo perché la delegazione raggiungesse un luogo privilegiato per riuscire a parlare con il papa.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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