separateurCreated with Sketch.

La santità “normale” di Pier Giorgio Frassati

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Aleteia - pubblicato il 03/04/14
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Una mostra dedicata al beato dal 3 all’11 aprile alla Pontificia Università Lateranense

“Verso l’alto” è il titolo della mostra fotografica dedicata al beato Pier Giorgio Frassati, organizzata dall’Associazione Pier Giorgio Frassati, che sarà esposta da oggi (3 aprile) fino all’11 aprile presso la Pontificia Università Lateranense a Roma. 

La mostra è dedicata ai giovani universitari come lo era Pier Giorgio quando, a soli 24 anni, è morto lasciando un segno indelebile nelle persone che lo avevano incontrato e non solo. La sua vita impegnata nella carità, negli studi, nell’associazionismo, in politica, è stata un’esistenza vissuta in allegria e fiducia perché, come lui stesso diceva, “l’avvenire è nelle mani di Dio, e meglio di così non potrebbe andare”. 

Anche Giovanni Paolo II nella sua giovinezza aveva “sentito il benefico influsso del suo esempio” e, da studente, è rimasto “Impressionato dalla forza della sua testimonianza cristiana”.

Lo ha proclamato beato il 20 maggio 1990, indicandolo come esempio per i giovani, questo ragazzo da lui definito “delle otto Beatitudini”. 

La vita di Pier Giorgio era vita piena di passioni, di preghiera e di incontro con Dio nell’eucarestia quotidiana che lo rendeva forte di quella Fede in Cristo di cui lui parlava così:  “vivere senza una Fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere con una lotta continua la Verità non è vivere ma è vivacchiare. Non dobbiamo mai vivacchiare, ma vivere”. 

Ecco dunque il suo l’invito del beato di andare “verso l’alto”, come aveva annotato dietro a una foto che lo ritraeva mentre scalava una delle sue amate montagne. Perché “più saliremo, meglio sentiremo la voce di Cristo”.