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Disoccupazione al top

Chieta italiana e disoccupazione

© Luna Vandoorne/SHUTTERSTO CK

Aleteia - pubblicato il 01/04/14

Con il +13% di febbraio si registra il tasso più alto dal 1977. Bagnasco: "sostenere subito chi crea occupazione"

Per l’Italia la disoccupazione resta una piaga. E a febbraio segna un nuovo record, collocandosi al 13%, il tasso più alto dal 1977. Vuol dire che oltre 3,3 milioni di persone sono in cerca di lavoro.

Giovani senza lavoro
Sempre alta anche la componente giovani, come si legge su La Stampa il 1 aprile, che tocca il 42,3% in lievissima diminuzione su gennaio, ma con un +3,6% su base annua: 678mila i ragazzi tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro. L’Italia è al top per l’incremento: al 13% a febbraio (inferiore solo a Cipro e Grecia). Il tasso di occupazione, di converso, a febbraio è al 55,2%: si torna indietro di 14 anni e in media si perdono mille occupati al giorno.

«Sono datisconvolgenti, perdiamo mille posti al giorno, questo è il problema», ha commentato il premier Matteo Renzi da Londra. «Per l’economia italiana – ha proseguito il premier – ci sono segnali di ripresa che però non sono sufficienti». «C’è bisogno di correre», a partire dalle riforme, sottolinea il presidente del Consiglio.  

Bagnasco: "No a consumismo, sì a occupazione"
«Contro la crisi è necessario incentivare i consumi senza ritornare nella logica perversa del consumismo che divora il consumatore – ha detto il cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione al Consiglio episcopale permanente riportata su Il Messaggero del 24 marzo – Ma è altresì indispensabile sostenere in modo incisivo chi crea lavoro e occupazione in Italia, semplificando anche le inutili e dannose burocrazie».

«Se non si velocizzano i processi e non si incentiva, si scoraggia ogni intrapresa vecchia e nuova – dice Bagnasco – Ormai sono passati più di sei anni dall'inizio della grave crisieconomica, che chiede un prezzo altissimo al lavoro e all'occupazione. In modo speciale si riversa come una tempesta impietosa sui giovani che restano, come una moltitudine, fuori della porta del lavoro che dà dignità e futuro».

Il Papa e il dramma della condizione giovanile
«Lavorando con i giovani, – ha detto ieri il Papa nell'incontro con salesiani in assise per Capitolo Generale – voi incontrate il mondo della esclusione giovanile. Pensiamo alla vasta realtà della disoccupazione, con tante conseguenze negative. Pensiamo alle dipendenze, che purtroppo sono molteplici, ma derivano dalla comune radice di una mancanza di amore vero. Andare incontro ai giovani emarginati richiede coraggio, maturità umana e molta preghiera».

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