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Salvare il pianeta: la sfida definitiva per l’umanità

New book details Benedict XVI’s love for nature, ecology – it

达 李

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 29/03/14

Alla giornata di studio "Famiglia, custodisci il Creato!" gli esperti concordano sulla gravità della situazione ambientale ma indicano prospettive e buone pratiche

"Basta parlare, comincia a piantare alberi": viene dal più giovane dei relatori alla giornata di studio "Famiglia, custodisci il creato!" organizzata dal Pontificio Consiglio per la famiglia, in collaborazione con l’associazione culturale Greenaccord, l'invito più diretto e concreto ad invertire la marcia dell'umanità verso il disastro ambientale e la spoliazione del pianeta. All'allarme rosso suonato da esperti dell'ambiente di tutto il mondo ormai da anni, hanno ricordato tutti i relatori che si sono succeduti al tavolo della sala San Pio X di via della Conciliazione a Roma, è tempo di rispondere in fretta se si vuole avere ancora una terra da lasciare alle generazioni future.

"Non si può più perdere tempo – ha sottolineato con forza Jeffrey Sachs, direttore dell’Earth Institute della Columbia University, già consigliere di Kofi Annan e di Ban Ki-moon – è stato oltrepassato il limite: oggi milioni di specie sono a rischio estinzione, una sesta estinzione di massa che a differenza delle precedenti è causata dall’uomo”. La popolazione mondiale ha già raggiunto i 7 miliardi che diventeranno 8 miliardi entri il 2024, dai tempi della Rivoluzione industriale l'economia mondiale è aumentata di 250 volte e cresce del 3,5-4% all'anno. Tutto ciò che abbiamo davanti è senza precedenti: la domanda di risorse come il cambiamento tecnologico e così "la sfida posta alla nostra generazione, a questo tempo". Deve essere chiaro che "la crescita incontrollata e geometrica dell'economia mondiale non è compatibibile con la finitezza del pianeta". Per questo è necessario “un brainstorming a livello mondiale” per gettare le basi di una “nuova etica” contro la “globalizzazione dell’indifferenza denunciata da Papa Francesco” perchè la nostra crisi "non è economica, nè finanziaria, ma etica". In questa prospettiva il segretario Onu Ban Ki-moon ha creato un network per la soluzione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDSN) in corso di discussione all’Onu, che saranno presentati al meeting dei leader mondiali a settembre 2015". L'ultima chance, non esita ad affermare Sachs potrebbe essere "la conferenza di Parigi del prossimo anno".

Le nuove generazioni l'hanno capito più in fretta degli adulti. Felix Finkbeiner ha 16 anni ed è il fondatore del movimento internazionale di ragazzi Plant-for-the-Planet diffuso in 70 Paesi. L'obiettivo è relativamente semplice: piantare alberi per bilanciare gli effetti dell'emissione di anidride carbonica nell'atmosfera. Quanti? I "ragazzi" hanno calcolato che nel mondo se ne possono piantare 1000 miliardi, senza, sostiene Felix, "intralciare l'abitato o l'agricoltura". Ogni persona dovrebbe piantarne 150. Così le emissioni possono essere ridotte di un quarto, ma bisogna arrivare a zero emissioni entro il 2050. Un obiettivo ambizioso? Negli ultimi 7 anni, con il coinvolgimento di governi, istituzioni e star di Hollywood come Harrison Ford, hanno già ottenuto di piantare 13 miliardi di alberi battendo lo slogan "Stop talking, start planting" . Gli adulti, afferma Felix, i problemi dell'ambiente li conoscono da un pezzo, così come sanno da sempre cosa sia l'iniquità sociale e la povertà di milioni di persone nel mondo, ma non fanno un granchè: perchè? "Scarsa visione del futuro – si risponde Felix – ma noi giovani ci saremo ancora nel 2100 e spetta a noi prendere in mano la situazione. La sostenibilità è l'unica strada per assicurarci un futuro".

In realtà occorre lo sforzo di tutti. E occorre un cambiamento di mentalità rispetto ai consumi. A partire dai codici simbolici, ancora tarati, ha sottolineato Luigino Bruni, professore di economia politica e coordinatore della commissione internazionale EdC, sul concetto di "abbondanza" per cui tanto più si ha, tanto meglio si sta. E' vero, inoltre, che il consumo è legato a un orizzonte temporale: se non c'è visione di futuro, l'homo oeconomicus tende a consumare tutto e subito. Per questo mal ce ne incoglie dell'aver affidato la politica e la sostenibilità ambientale agli economisti che, per definizione, non hanno una visione di lungo respiro. Quali sono le implicazione concrete di policy per la famiglia? E' necessario, secondo Bruni, "spostare il consumo dai beni privati a quelli comuni". Avete presente i bambini che giocano ognuno per conto proprio con cellulari, computer e giochini elettronici? Bisogna metterli a giocare insieme. Perchè "la cooperazione si impara giocando e i bambini che giocano da soli saranno da grandi lavoratori narcisisti, senza la capacità di cercare insieme agli altri soluzioni a i problemi". Per questo occorre, tra l'altro, un "patto rinnovato" tra famiglia e scuola dove dovrebbero entrare materie come educazione al consumo e rapporto con i beni la cui importanza non è più eludibile.

"Dobbiamo scendere in campo perchè questa è l'Incarnazione, dobbiamo sporcarci le mani per cambiare. La dottrina sociale della Chiesa – ha sostenuto Leonardo Becchetti, ordinario di economia politica all'Università di Tor Vergata – ha oggi tutti gli strumenti per portare soluzioni ai problemi di sostenibilità sociale e ambientale che abbiamo". E' necessario "allargare gli orizzonti, lottare contro visioni anguste della persona, dell'impresa e del valore che non è solo il flusso di ricchezza creata ma lo stock dei beni spirituali, ambientali, economici, culturali di cui una comunità può godere". Questo concetto di valore è centrale per la sostenibilità ambientale e per realizzarlo occorre mettere insieme tutte le forze, le imprese, le istituzioni e i cittadini: "non si può demandare tutto alla politica – ha sottolineato Becchetti – perchè i politici non possono farcela da soli e invece bisogna sollecitare l'azione dei cittadini dal basso". E' quel che viene definito "votare con il portafoglio e con il mouse", cioè premiando con le nostre scelte di consumo e di risparmio le aziende che compiono scelte di sostenibilità ambientale "trasformando l'etica in un fattore competitivo". Non è solo teoria o un auspicio: ci sono esempi molto concreti come "ciò che abbiamo realizzato con 'Slot mob', la campagna partita in tutt'Italia e con la quale abbiamo dimostrato cosa significa votare con il portafoglio portando centinaia di ragazzi nei bar dove sono state tolte le macchinette dell'azzardo. Sullo stesso tenore la campagna di Oxfam che ha fatto una classifica tra aziende produttrici di prodotti della prima colazione circa la sostenibilità ambientale di questi prodotti. A un anno di distanza ci sono stati 400 mila messaggi inviati dai cittadini alle aziende meno performanti dal punto di vista della sostenibilità e 9 aziende su 10 hanno cambiato i loro protocolli. Sono modalità si azione che dobbiamo sempre migliorare e raffinare perche decisive per portarci all'obiettivo e stimolare il cambiamento nelle istituzioni".

"Disprezzare il dono, il creato – ha ricordato mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia – è un’offesa al creatore che ce lo ha donato, è disprezzare il dono più grande: la vita. La salvaguardia della natura è la base della salvaguardia della vita". Per questo i genitori "devono trasmettere ai figli il valore della sobrietà, della 'sufficienza', orientando le loro menti e il loro cuore alla ricerca della felicità duratura che viene da uno stile di vita rispettoso del creato ed attento al prossimo e a tenersi lontani dalla felicità effimera e superficiale riposta nella cose".

L'insensibilità verso i poveri e le generazioni future, secondo il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, caratterizza l'uomo di oggi. Le conseguenze di tale insensibilità si manifestano nella "rottura che stiamo vivendo delle reti ecologiche che sostengono la vita sul nostro pianeta e delle reti sociali che sostengono un’armoniosa convivenza fra gli esseri umani". Per questo i temi ambientali devono entrare nella discussione del Sinodo e ciò "anche per sottolineare il ruolo attivo e propositivo della famiglia sia come soggetto economico che può incidere sul mercato, sia come soggetto che educa e forma le giovani generazioni al rispetto e all’amore per il creato in tutte le sue forme di vita”. La Creazione continua ancora oggi a "generare armonia e perfezione" sulla spinta del disegno d'amore che l'ha originata così come, ha concluso Baldisseri "la famiglia non si esaurisce nella data del matrimonio fra due giovani, ma è un progetto d’amore che continua, va custodito e alimentato, per tutta la vita".

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