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Pakistan: cristiano condannato a morte per blasfemia

Pakistani Christian’s protest in Lahore 2 – it

AFP PHOTO/Arif ALI

PAKISTAN, Lahore : Pakistani Christian's protest in Lahore on September 24, 2013, against the suicide bombing of a church in Peshawar. A devastating double suicide attack on a church in northwest Pakistan has triggered fears among the country's beleaguered Christian community that they will be targeted in a fresh wave of Islamist violence. AFP PHOTO/Arif ALI

Agi - pubblicato il 27/03/14

L'uomo si è dichiarato innocente sostenendo che è stato incastrato per una disputa tra amici

Nuovo caso di un cristiano condannato a morte per blasfemia in Pakistan dove la il 97% della popolazione e' musulmana.

Insulti a Maometto

Sawan Masih è stato condannato per aver "insultato il Profeta Maometto" (reato punibile con la morte in Pakistan) durante quella che aveva descritto come una conversazione con amici musulmani in un sobborgo di Lahore, Joseph Colony, a marzo dello scorso anno. Episodio che innescò violente manifestazioni ma senza causare vittime.


False accuse?
Naeem Shakir, uno dei legali di Masih ha reso noto che "il giudice ha comminato la pena capitale per lui", contro la quela, "ci appelleremo all'Alta Corte di Lahore". L'uomo si è dichiarato innocente sostenendo che è stato incastrato con l'accusa di blasfemia per quella che era in realtà una disputa per la proprietà di un edifico con i suoi 'amici'.

Un rapporto del dipartimento di Stato Usa ha rivelato come il Pakistan sia il Paese che usa di più al mondo la legge contro la blasfemia: sono 14 i condannati nel braccio della morte e 19 stanno scontando l'ergastolo per lo stesso reato.

Nel Paese vige una moratorio de facto sulle impiccagioni dal 2008. L'unica eccezione è stato un soldato giustiziato su ordine della corte marziale.

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