“Sappiamo tutti che i rapporti contano, e sicuramente contano quando si parla di media”Alliance Defending Freedom, un'associazione di difesa legale, ha organizzato questa settimana una conferenza a Roma per informare i rappresentanti dei media sul suo lavoro in difesa della libertà religiosa.
“Alliance Defending Freedom ha organizzato un simposio di media internazionali per informare i media sulle questioni legali che minacciano la libertà umana, la libertà religiosa, la santità della vita, il futuro della famiglia”, ha affermato Alan Sears, presidente dell'organizzazione, alla CNA il 23 marzo.
“Una delle cose che riteniamo molto importanti è costruire rapporti con i media in Europa e negli Stati Uniti”, ha aggiunto Benjamin Bull, direttore esecutivo di ADF Global.
“Abbiamo invitato 'influenzatori strategici' perché si informino su questi argomenti, conoscano i diritti di coscienza e imparino le argomentazioni legali che portiamo in tribunale per poterle capire, e forse scriverne”.
Il simposio, in svolgimento dal 24 al 27 marzo, include conferenze di esperti nel campo legale e in settori collegati su questioni come “La piramide europea di governance” e “Fin dal concepimento: la base dei diritti umani”.
L'obiettivo principale di Alliance Defending Freedom è “tenere la porta aperta per la diffusione del Vangelo”, ha dichiarato Sears. “Lo facciamo attraverso un'integrazione di strategia, formazione, finanziamento e consulenza legale. La consulenza include, ovviamente, controversie di primo piano”.
L'organizzazione offre vari programmi e opportunità di formazione, come un'“accademia di controversie” per avvocati praticanti e il programma Blackstone Legal Fellowship per gli studenti di Giurisprudenza.
Il sito web di Alliance Defending Freedom riferisce di un tasso di successo dell'80% delle controversie. Gli avvocati del gruppo lavorano a un'ampia varietà di casi, come quelli in difesa dei professionisti sanitari su cui vengono esercitate pressioni perché violino la propria coscienza o quelli dei genitori che decidono di non far partecipare i propri figli all'educazione sessuale nazionalizzata.
“Mi dispiace dire che la maggior parte dei diritti che sono stati persi, sia nell'Unione Europea che negli Stati Uniti, sono andati perduti perché le membra del corpo di Cristo hanno fallito nel sostenerli e difenderli”, ha riconosciuto Sears.
“Stavamo nelle retrovie mentre altri agivano e cercavano di creare strutture legali per cambiare le cose. La buona notizia, però, è che non è troppo tardi”.
Alliance Defending Freedom è stata lanciata nel 1993 dopo che “35 leader di tutte le linee di fede nella comunità cristiana si sono riuniti e hanno detto: 'Attraversiamo una crisi legale. Stiamo perdendo la libertà religiosa. Stiamo perdendo nella battaglia per la vita su molti fronti diversi. Stiamo perdendo su molte questioni collegate alla famiglia, e non abbiamo una reazione abbastanza estesa e organizzata a questo. Abbiamo bisogno di fare qualcosa di nuovo e significativo per entrare nella battaglia a un nuovo livello e in un modo nuovo'”, ha riferito Sears.
Sears è stato il primo avvocato del team. In questi decenni, Alliance Defending Freedom è cresciuta arrivando ad avere 187 membri a tempo pieno e più di 2.200 avvocati “alleati” in 13 Paesi, spinti dal desiderio di mettere in pratica la propria fede.
Roger Kishka, consulente legale responsabile di Alliance Defending Freedom, ha detto di essersi unito al team “perché sono una persona di fede cristiana”.
“Sono cattolico – è forse la 'fusione ideale' della mia carriera legale e della mia fede – per poter difendere questi diritti, e auspicabilmente per poter lasciare un'eredità per i miei figli e i figli dei miei figli, e rendere il mondo un luogo in cui la libertà religiosa possa essere goduta da tutti”.
I partecipanti al simposio di questa settimana avranno molte opportunità di parlare con vari membri del gruppo.
Paul Coleman, consulente legale all'ufficio di Vienna di Alliance Defending Freedom, ha detto di sperare che il simposio “sia una splendida opportunità per costruire rapporti con i membri dei media”.
“Sappiamo tutti che i rapporti contano, e sicuramente contano quando si parla di media”, ha aggiunto.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]