Due fuggiaschi romeni poi diventati sacerdoti cattolici e Giovanni Paolo IIAnni Settanta. Due ragazzi poco più che ventenni, ortodossi, hanno lo stesso desiderio nel cuore: diventare sacerdoti cattolici e fuggire dalla Romania, oppressa dal regime comunista, per realizzare il loro sogno.
In Polonia Linus Dragu e Georges Picu conoscono, tramite una religiosa, il cardinale Karol Wojtyla, arcivescovo di Cracovia dal 1964 al 1978: gli confidano i loro progetti, ricevono sostegno e incoraggiamento. Dopo la loro fuga fino a Roma, approdati finalmente all'ordinazione, i due giovani sacerdoti incontreranno di nuovo Wojtyla nel frattempo eletto al soglio pontificio.
Questo libro racconta il dipanarsi nel tempo degli incontri con “zio” Karol – questo l'appellativo affettuoso con cui viene ricordato –, segnati dalla familiarità e dalla partecipazione, che evidenziano la profonda umanità e spiritualità del porporato polacco divenuto papa. Testimoniando ancora una volta il suo radicamento nella terra d'origine, con uno sguardo sempre fisso sull'orizzonte dell'altro che gli era di fronte, e del mondo intero.
“Nel mondo di Karol Wojtyla. Incontri, tracce e ricordi” a cura di Laura Badaracchi (Edizioni Paoline)