Il pontefice si è soffermato sulla dignità che l’uomo riceve dal lavoro durante l’udienza in aula Paolo VIUn incontro per rinnovare la vicinanza di tutta la Chiesa al mondo del lavoro. E’ questo lo spirito che ha animato l’udienza di Papa Francesco in Aula Paolo VI agli operai e ai dirigenti delle “Acciaierie di Terni” nel 130.mo di fondazione dello stabilimento industriale. Dal Pontefice un forte richiamo a garantire a tutti un lavoro dignitoso. Per uscire dalla crisi, ha esortato, servono creatività e solidarietà. L’indirizzo d’omaggio al Papa è stato rivolto dal vescovo di Terni-Narni-Amelia, mons. Ernesto Vecchi.
Di fronte all’attuale crisi economica, “occorre riaffermare che il lavoro è una realtà essenziale per la società, per le famiglie e per i singoli”. E’ quanto sottolineato con forza da Papa Francesco che, parlando ai lavoratori delle Acciaierie di Terni e alle loro famiglie ha ribadito che il lavoro “riguarda direttamente la persona, la sua vita, la sua libertà e la sua felicità”:
“Il valore primario del lavoro è il bene della persona umana, perché la realizza come tale, con le sue attitudini e le sue capacità intellettive, creative e manuali. Da qui deriva che il lavoro non ha soltanto una finalità economica e di profitto, ma soprattutto una finalità che interessa l’uomo e la sua dignità".
“La dignità dell’uomo è collegata al lavoro”, ha aggiunto a braccio ed ha poi riferito di un suo dialogo con alcuni disoccupati:
“Ho sentito alcuni giovani operai che sono senza lavoro, e m’hanno detto questo: ‘Ma, Padre, noi a casa – mia moglie, i miei figli – mangiamo tutti i giorni, perché alla parrocchia o al club o alla Croce Rossa ci danno da mangiare. Ma, Padre, io non so cosa significa portare il pane a casa, e io ho bisogno di mangiare, ma ho bisogno di avere la dignità di portare il pane a casa’. E’ questo, il lavoro! E se manca il lavoro questa dignità viene ferita!”.
Chi è disoccupato o sottoccupato, ha proseguito, “rischia, infatti, di essere posto ai margini della società, di diventare una vittima dell’esclusione sociale”. Tante volte, ha detto con rammarico, “capita che le persone senza lavoro”, soprattutto “i tanti giovani oggi disoccupati”, “scivolano nello scoraggiamento cronico o peggio nell’apatia”. Il Papa ha dunque offerto la sua riflessione sul “gravissimo problema della disoccupazione che interessa diversi Paesi europei”:
“È la conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro! Pertanto, i diversi soggetti politici, sociali ed economici sono chiamati a favorire un’impostazione diversa, basata sulla giustizia e sulla solidarietà, per assicurare a tutti la possibilità di svolgere un’attività lavorativa dignitosa. Il lavoro è un bene di tutti, che deve essere disponibile per tutti”.
“La fase di grave difficoltà e di disoccupazione – ha affermato – richiede di essere affrontata con gli strumenti della creatività e della solidarietà”:
“La creatività di imprenditori e artigiani coraggiosi, che guardano al futuro con fiducia e speranza. E la solidarietà fra tutte le componenti della società, che rinunciano a qualcosa, adottano uno stile di vita più sobrio, per aiutare quanti si trovano in una condizione di necessità”.
Questa grande sfida, ha soggiunto, “interpella tutta la Comunità cristiana”. Ed ha rammentato che la storia contemporanea della Chiesa di Terni “è inseparabilmente legata alla visita del Beato Giovanni Paolo II alle Acciaierie”. Quindi, ha sottolineato che tutta la Chiesa “è impegnata in una conversione pastorale e missionaria” ribadendo che “l’impegno primario è sempre quello di ravvivare le radici della fede” e della adesione a Gesù Cristo. La fede cristiana, ha incoraggiato Francesco, “è in grado di arricchire la società grazie alla carica di fraternità concreta che porta in sé stessa”. Una fede accolta “con gioia, vissuta a fondo e con generosità – ha affermato può conferire alla società una forza umanizzante”. Per questo, ha detto, “siamo tutti chiamati a cercare modi sempre nuovi per testimoniare con coraggio una fede viva e vivificante”:
“Cari fratelli e sorelle, non smettete mai di sperare in un futuro migliore. Lottate! Lottate per quello! Non lasciatevi intrappolare dal vortice del pessimismo! Se ciascuno farà la propria parte, se tutti metteranno sempre al centro la persona umana, con la sua dignità, se si consoliderà un atteggiamento di solidarietà e condivisione fraterna, ispirato al Vangelo, si potrà uscire dalla palude di una stagione economica e lavorativa faticosa e difficile”.
Il Papa ha quindi assicurato la sua vicinanza e ha invocato la materna intercessione della Vergine Maria sui presenti e sull’intera diocesi di Terni, “specialmente sul mondo del lavoro, sulle famiglie in difficoltà, sui bambini e i giovani e sugli anziani”.