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Vuoi sapere com’è Dio? Guarda una famiglia

Portrait of happy Hispanic family with two boys outdoors – it

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Juan Ávila Estrada - Aleteia - pubblicato il 19/03/14

Agire contro la famiglia è agire contro il volto visibile di Dio nel mondo

Dove inizia l’esperienza di Dio? “nella famiglia”, si è soliti dire…però più di questo, comincia sul volto dei genitori e sul volto degli sposi. La prima traccia dell’amore del Signore, i suoi primi lineamenti, si vedono già quando il bambino viene abbracciato e accarezzato da quelli che lo hanno cresciuto e oggi lo amano con la tenerezza del loro cuore, però anche in quella unione sacramentale per la quale l’uomo e la donna si scelgono a vicenda per donare la loro vita in libertà e diventare un solo uomo e una sola anima. Se questo è vero, dobbiamo concludere che sfigurare il volto della famiglia significa sfigurare il volto di Dio. Una brutta esperienza paterna/ materna o di coppia saranno un ostacolo per la possibilità di un opportuno e sano vissuto dell’amore dl Creatore.

Quella Parola così tante volte ripetuta nelle Sacre Scritture e radicata in Gesù, che chiama Dio Abbà (Padre), è quella che permette di scoprire una prima relazione con lui. È impossibile non mettere in relazione il nostro padre terreno con il Padre celeste al punto di essere schivi di fronte ad una nuova paternità quando la prima è stata così frustrante.

Dunque, non possiamo dirci estranei all’enorme attacco che la paternità soffre nel mondo intero, e con essa la famiglia, tanto che, se prima eravamo sicuri su ciò che essa costituiva, adesso non lo siamo più tanto, e con ciò possiamo arrivare alla prima conclusione che distruggere la famiglia significa sfigurare il volto di Dio sulla terra. Questo, di conseguenza, fa sì che l’uomo venga progressivamente minato nelle sue fondamenta esistenziali e disconosca chi è lui stesso e chi è Dio.

L’esperienza della paternità di Dio è radicata nel seno della famiglia e questo ha come conseguenza il fatto che subendo attentati simili alla sua struttura, l’evangelizzazione diventi sempre più difficile e delicata e sia costretta a cercare processi di risanamento delle esperienze paterne frustrate per arrivare a pensare non a “un padre” ma “al Padre”; un Padre che supera tutti i limiti delle esperienze più belle che si possano vivere.

Però non possiamo dimenticare anche che la famiglia inizia con il matrimonio, cristiano e no, e che un’altra delle immagini che la Sacra Famiglia presenta del volto di Dio è quella dello Sposo. Però anch’esso oggi si vede fortemente minato da quelli che credono che questo sia un semplice formalismo documentale che non ha importanza quando l’unico che conta è l’amore libero. In questo modo, Dio come Sposo e come Padre non smette di essere un’analogia offuscata nella quale non c’è fermezza nell’unione coniugale e dove si può essere “padre” senza esserlo quando abbiamo “fabbricato” figli a nostro piacimento a partire da una possibile manipolazione genetica e senza il vincolo diretto dell’esercizio della sessualità se non per la sola fecondazione assistita.

Però da dove viene questo attacco alla famiglia? Perché gli Stati hanno legiferato anche a discapito di loro stessi? Non posso smettere di pensare a una macchinazione del maligno che da sempre sa che distruggere la famiglia significa distruggere il progetto di Dio e che è la strada più giusta per distruggere l’uomo, il suo grande obiettivo. Qui non si tratta di “satanizzare” in alcun modo le attitudini umane ma di penetrare il piano del Nemico che avvelena direttamente quel modello umano che rappresenta in modo adeguato alla convivenza intra-trinitaria, per il fatto che Dio di per sé è una famiglia d’amore. Devastare l’esperienza familiare è andare al cuore dell’immagine e somiglianza che l’uomo ha con il Creatore che è il Padre, Figlio e Spirito. Così, ogni giorno sarà sempre più difficile per lui riconoscerlo nel seno della propria casa.

Satana esiste, ne sono profondamente convinto e ne vedo l’opera, i segni della sua malvagità e la semina della sua zizzania nel campo di grano del Signore. A lui non interessa costruire nuovi modelli di famiglia, vuole semplicemente distruggere quella che possa permettere di conoscere l’esistenza di un Dio che ama, che salva e che si lascia sperimentare tra sposi che si amano e che amano i suoi figli. Salvare la famiglia vuol dire salvare il progetto di Dio per l’uomo sulla terra.

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