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La ricetta di Papa Francesco perché l’amore possa durare

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LaFamilia.info - pubblicato il 16/03/14
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La chiave sta nel comprendere di quale amore stiamo parlandoOggigiorno dilaga la paura di prendere decisioni definitive come quella del matrimonio, perché si pensa sia impossibile mantenere vivo l’amore negli anni. Papa Francesco ha affrontato proprio questo tema, invitando a non lasciarsi vincere dalla “cultura del provvisorio” perché l’amore che costituisce una famiglia deve essere un amore “per sempre”.

Cosa intendiamo per “amore”

Con la sapienza e semplicità che lo caratterizzano, papa Francesco inizia con un importante chiarimento sul vero significato dell’amore, quando davanti al timore del “per sempre”, porta molti a dire: “ stiamo insieme finché dura l’amore…”.

Perciò propone una riflessione dicendo: “Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio”.

“Il matrimonio è anche un lavoro di tutti i giorni, potrei dire un lavoro artigianale, un lavoro di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito. Crescere anche in umanità, come uomo e come donna. E questo si fa tra voi”, ha aggiunto.

Tre parole sulle quali si deve basare il matrimonio

Il papa chiarisce che il “per sempre” non è solo questione di durata. “Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida degli sposi cristiani”.

Parla poi sulla convivenza matrimoniale: “Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante” che “ha delle regole che si possono riassumere in queste tre parole che tu hai detto, parole che ho ripetuto tante volte alle famiglie: permesso – ossia ‘posso’, tu hai detto – grazie, e scusa”.

Posso?
È il permesso amorevole per entrare nella vita di qualcun altro con rispetto e attenzione. Il vero amore non si impone con durezza e aggressività e oggi, nelle nostre famiglie, nel nostro mondo, sempre violento e arrogante, manca la cortesia.

Grazie
Non è solo una parola amorevole da usare con gli estranei, allo scopo di essere educati. È necessario saper dire grazie per andare avanti insieme.

Scusa
Infine, il papa esprime con un pizzico di ironia: “Sappiamo tutti che non esiste la famiglia perfetta, e neppure il marito perfetto, o la moglie perfetta. Non parliamo della suocera perfetta…. Esistiamo noi, peccatori. Gesù, che ci conosce bene, ci insegna un segreto: non finire mai una giornata senza chiedersi perdono, senza che la pace torni nella nostra casa, nella nostra famiglia”.

LEGGI IL DOSSIER DI ALETEIA SU INNAMORAMENTO E MATRIMONIO