Gli eccessi nel cibo non sono sempre un peccato: lo sono quando impediscono qualcos’altro
Quesito
Salve,
sono un ragazzo credente, che ha un dubbio sul peccato di gola. Non riesco a capire profondamente cosa sia, nel senso, che non riesco a capire come vada inteso, se per esempio io dovessi aver voglia di mangiare un gelato fuori pasto, quello è peccato? o magari mangiare abbondantemente durante i pasti? o viene inteso solo in casi limite?
Le chiedo questo perché sono un ragazzo piuttosto attento alla propria dieta, soprattutto perché faccio sport, ma quando mi concedo qualcosa in più, la ritengo di troppo e non riesco a non sentirmi in colpa, mi potrebbe aiutare a capire per favore, la ringrazio moltissimo per l’attenzione che mi concederà.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. in genere i peccati di gola sono veniali perché non distolgono l’atto dal suo obiettivo intrinseco. Mentre nella sessualità gli atti impuri sono direttamente contrari al loro obiettivo intrinseco (donazione totale di sé aperta alla vita), le azioni del mangiare e del bere non contraddicono la loro finalità intrinseca, che è quella di nutrire il corpo e di sostenere la mente.
Si tratta pertanto di azioni buone e doverose.
2. Si può parlare di peccato grave quando si mangia solo per mangiare e poi si va a vomitare oppure quando si beve in modo da non essere più padroni della propria mente (ubriachezza).
3. Gli eccessi nel cibo non sempre sono peccato. Lo sono quando lasciano qualche strascico o impedimento. Se ti impediscono di studiare, di pregare, di stare raccolto, o anche di fare sport (che è pur necessario) evidentemente costituiscono una battuta d’arresto, un peccato di gola, ma non mortale.
4. Ma talvolta, soprattutto in occasione delle feste, si esige anche una certa abbondanza per distendere gli animi, per far festa, per essere lieti, per essere contenti di stare insieme, per prolungare la fraternità. E questa è una cosa buona e doverosa.
5. Scendendo adesso ad un esempio, anzi all’esempio che mi hai fatto: prendere un gelato fuori pasto. Un motivo buono per prenderlo lo si trova facilmente. In questo caso non c’è alcun peccato. Vi può essere un’imperfezione, ma non peccato, quando al suo posto si poteva compiere un atto più virtuoso. Vi è venialità se è solo per la gola e di fatto costituisce uno spreco.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo