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Sono amareggiato? Ho bisogno di uno sguardo puro e di non giudicare

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DJTaylor

Aleteia - pubblicato il 05/03/14

A volte ci accendiamo d'ira contro chi non si comporta come vorremmo, e questi sentimenti ci riempiono di amarezza

di padre Carlos Padilla

La società ci invita a vivere una vita senza errori. Dato che non è possibile, proviamo delusione e ci costa tornare a spiccare il volo e nutrire nuovamente fiducia. Il mondo parla di vivere senza paura della vita e di aspirare a una vita senza insuccessi. Ma dato che anche questo non è possibile, possiamo perdere la speranza in quel Dio che ci ama e ci cura come un dono sacro.

Molte volte nelle nostre relazioni non predomina la fiducia. Diffidiamo, e allora è facile cadere nei giudizi e lasciarci trascinare dalle apparenze. Ascoltiamo: “Ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio”.

Non sempre vedono questo in noi. Sanno che siamo cristiani e ci giudicano dai nostri atteggiamenti e comportamenti: “Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio” (1 Corinzi 4, 1-5).

Spesso giudichiamo e decidiamo sulla santità o sulla mancanza di santità delle persone. Troviamo sempre cose che gli altri potrebbero cambiare. Ci accade quello che dice papa Francesco: “Ci intratteniamo vanitosi parlando a proposito di 'quello che si dovrebbe fare' – il peccato del 'si dovrebbe fare' – come maestri spirituali ed esperti di pastorale che danno istruzioni rimanendo all’esterno. Coltiviamo la nostra immaginazione senza limiti”.

Quanto è facile giudicare dalle apparenze! Quanto ci costa guardare con gli occhi del cuore! Vediamo quello che bisogna cambiare. A volte ci accendiamo d'ira contro chi non si comporta come vorremmo noi. Sì, questi sentimenti ci riempiono di amarezza.

Una persona mi diceva: “Non so cosa Dio voglia per la mia vita, ma so che non mi vuole amareggiata lì dove mi trovo”. Ci amareggiamo quando la vita non corrisponde ai nostri desideri e non scopriamo quanto c'è di buono nelle persone e nelle varie circostanze della vita.

Come pregava un'altra persona: “Ti chiedo pace, saggezza e allegria, per guardare il mondo con occhi pieni d'amore, per essere paziente, mite, umile e misericordioso, per guardare agli altri dietro le apparenze, come Tu li vedi, e non vedere così se non il meglio di ciascuno. Custodisci la mia lingua da ogni maldicenza. Quando devo correggere, quando devo chiedere perdono, guidami, illuminami”.

Non c'è niente di peggio, in qualsiasi cammino ci troviamo a percorrere, che avere il cuore pieno di amarezza. Perché qualsiasi cosa ci infastidirà e non ci rallegreremo delle piccole sorprese della vita. Oggi chiediamo a Dio quello sguardo puro che si rallegra sempre.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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