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Internet agli estremi confini della terra. Ma è un bisogno reale?

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© Don McCullough

Aleteia - pubblicato il 05/03/14

Portare Internet in ogni angolo del mondo facendo volare droni alimentati ad energia solare. E’ il nuovo bi-sogno di Mark Zuckerberg

Portare Internet davvero in tutto il mondo facendo volare droni alimentati ad energia solare ed in grado di volare per 20 anni. E’ il nuovo sogno-progetto di Mark Zuckerberg, anima e guru di Facebook che, dopo aver acquisito WhatsApp per 19 miliardi di dollari ora punta su Titan Aerospace, azienda del New Mexico specializzata nella progettazione e costruzione di droni.

I mezzi volanti senza pilota, come scrive ilsostenibile.it in data 5 marzo, sono in grado di trasmettere il segnale di Internet come fanno i satelliti ma sarebbero molto meno costosi e in grado di restare in volo per anni, alimentati solamente dall’energia solare. Lo scopo di Zuckerberg? Portare Internet ed il Web anche in quelle zone del Pianeta ancora poco servite dalla Rete.

Pianeta Terra, Pianeta Web
L’idea nasce dell’iniziativa Internet.org, che con lo slogan "Tutti connessi, ovunque" punta ad estendere l’accesso alla rete a quei 5 miliardi di persone nel mondo ancora esclusi dalla possibilità di connessione. Un'azione che da sempre è fortemente supportata da Mark Zuckerberg. Titan Aerospace potrebbe così essere in grado di costruire 11 mila droni del tipo Solara 60 per portare il mondo internet anche in Paesi dove non esistono le infrastrutture adatte, in particolar modo in tutti quelle zone del nostro pianeta che sono ancora in via di sviluppo.

Dunque un progetto faraonico ma che ben si inquadra nel grande progetto dell’ideatore del social network: allargare a livello planetario il numero delle persone collegate a Facebook.

Internet aiuta ma non basta
Si può dire che Zuckerberg, rispetto alla posizione di Papa Francesco sull'uso di Internet, vada nella stessa direzione? Anche se con obiettivi diversi, non vogliono forse comunicare la stessa cosa?

All'udienza con il Consiglio Ponitificio per i Laici del 7 dicembre 2013, il Pontefice dichiarava: "La Chiesa del nostro tempo è chiamata a vagliare, quindi analizzare, filtrare e, possibilmente, ‘pulire’ ogni ambito della vita umana." Così anche nella rete e nelle nuove tecnologie, perché continuava Bergoglio, "Certamente troveremo monete false, illusioni pericolose e trappole da evitare. Guidati, però, dallo Spirito Santo, scopriremo anche preziose opportunità per condurre gli uomini al volto luminoso del Signore”. Sono tante, infatti, le possibilità offerte dalla comunicazionedigitale – osserva il Papa – e tra queste “la più importante riguarda l’annuncio del Vangelo. Non è sufficiente però acquisire competenze tecnologiche. Si tratta anzitutto di incontrare donne e uomini reali, spesso feriti o smarriti, per offrire loro vere ragioni di speranza”. L’annuncio richiede, infatti, “relazioni umane autentiche e dirette per sfociare in un incontro personale con il Signore”. Pertanto “internet non basta”, rimarca il Santo Padre, “la tecnologia non è sufficiente”. Ciò non significa “che la presenza della Chiesa nella rete sia inutile”. Al contrario, “è indispensabile essere presenti, sempre con stile evangelico”

Dunque se la diffusione mondiale della Rete sarà un intervento che accompagnerà lo sviluppo e l'educazione dell'uomo e permetterà un'autentica cultura dell'incontro, saremo tutti un po' più grati alla tecnologia. 

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