E’ passato un anno dalla rinuncia al ministero petrino da parte di Benedetto XVI
Un anno fa, abbiamo visto un fragile ed esausto papa Benedetto salire su un elicottero per un volo sui tetti di Roma fino a Castel Gandolfo. Quando la Guardia Svizzera ha chiuso il portone e il papa ha fatto un cenno di “buona notte” dal balcone, molti hanno pensato che non si sarebbe più visto in pubblico. Alcuni hanno suggerito che soffrisse di una malattia terminale.
Poco dopo il nuovo papa gli ha fatto visita, e poi Benedetto è tornato nel suo ritiro monastico in Vaticano. In seguito ha partecipato alla benedizione di una nuova statua di San Michele Arcangelo e ha scritto una lettera a un famoso ateo per rispondere ad alcune domande. Pochi giorni fa, un anno dopo la sua storica abdicazione, papa Benedetto è tornato.
Apparendo riposato e felice, il papa emerito ha partecipato al concistoro che ha visto la creazione di alcuni nuovi cardinali. La settimana successiva ha scritto al sito Vatican Insider sottolineando che le voci per le quali sarebbe stato costretto a rinunciare sono “semplicemente assurde”. Si specula sull’ipotesi che la sua prossima apparizione sia ancora più pubblica, dicendo che si unirà a papa Francesco nella cerimonia di canonizzazione dei papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, il 27 aprile.
Qual è il ruolo emergente del papa emerito Benedetto? Al concistoro del 22 febbraio sembrava attento e forte per essere un uomo di ottantasei anni. È davvero in completa clausura nel monastero Mater Dei o è tornato al ruolo di “comprimario” che ha ricoperto durante il lungo pontificato di Giovanni Paolo II? Durante il pontificato di papa Wojtyła, l’allora cardinale Ratzinger è rimasto un sostenitore silenzioso ma deciso del pontefice polacco acclamato dalle folle. Nel suo ruolo di prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Ratzinger ha fornito la precisione teologica di cui ha bisogno il papato per definire e difendere la fede.
Se papa Benedetto non ricopre questo ruolo attivamente, è molto probabile che fornisca supporto intellettuale e spirituale a papa Francesco. Papa Francesco è un outsider vaticano, papa Benedetto conosce il Vaticano come le sue tasche. Papa Francesco è un trascinatore di folle, papa Benedetto è sempre sembrato timido e schivo nei confronti delle masse. Papa Francesco è pronto a fare pronunciamenti profetici che a volte sembrano teologicamente ambigui, papa Benedetto è preciso e misurato nei suoi scritti. Benedetto potrebbe portare equilibrio e stabilità al brillante pontificato del suo successore senza offuscarlo o competere con lui.
Un anno fa, quando papa Benedetto ha rinunciato al pontificato, ho predetto che con un nuovo papa avremmo potuto avere un “papato duale” in cui il papa sarebbe stato l’evangelizzatore globale e il papa emerito sarebbe stato presente come mentore, guida e solido supporto.
Se è questo che sta emergendo, non significa che papa Benedetto ricoprirà un ruolo pubblico. In un’intervista rivelatrice con il Washington Post, il suo segretario, l’arcivescovo Georg Gänswein, ha spiegato che la presenza di Benedetto al concistoro è stata motivata dall’invito di papa Francesco. “Papa Benedetto ci ha pensato a lungo e poi ha accettato”, ha detto Gänswein. “Ma ciò non vuol dire in alcun modo che stia, per così dire, tornando alla ribalta”.
L’influenza di papa Benedetto è privata e personale. Se non ha in progetto di avere un ruolo maggiormente pubblico, il suo rapporto con papa Francesco è profondo e costante. L’arcivescovo Gänswein ha rivelato che i due stanno diventando amici: “La stima di Benedetto [per papa Francesco] è molto alta. Ed è cresciuta per il coraggio del nuovo papa, settimana dopo settimana. All’inizio non si conoscevano molto bene, ma poi papa Francesco gli ha telefonato, gli ha scritto, gli ha fatto visita, gli ha telefonato di nuovo e lo ha invitato [a incontri privati], per cui il loro rapporto è diventato molto personale e confidenziale”.
Questa relazione fraterna tra i due papi è proprio ciò di cui c’è bisogno ora che il ruolo del pontificato si estende. Mentre il pontificato di Francesco diventa globale in un modo che neanche quello di Giovanni Paolo II ha mai raggiunto, potrà contare sulla stabilità e sulla continuità di avere papa Benedetto nelle retrovie come guida silenziosa e consigliere esperto.
Con i due papi, vediamo l’equilibrio e la stabilità di Benedetto combinati con la qualità carismatica e profetica di Francesco. Come i due santi di cui portano il nome hanno equilibrato il messaggio evangelico storico, così i due papi apportano sia bilancio che uno zelo ardente al compito della Nuova Evangelizzazione.
Il nuovo libro di padre Dwight Longenecker èThe Romance of Religion: Fighting for Goodness, Truth and Beauty. Per visitare il suo blog, ascoltare il suo programma radiofonico, iscriversi alla sua newsletter gratuita ed essere aggiornati su ciò che lo riguarda, dwightlongenecker.com.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]