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Famiglia, legge morale e coscienza personale

Nasce un comitato a difesa della famiglia

© SHUTTERSTOCK

Vinonuovo.it - pubblicato il 24/02/14

Come hanno risposto al questionario del Sinodo i cattolici della Francia, in prima linea da mesi nel dibattito pubblico sulla famiglia? Alcuni spunti nella sintesi pubblicata sul sito della Cef

di mons. Pierre-Marie Carré, arcivescovo di Montpellier

Il percorso di avvicinamento al Sinodo per la famiglia del prossimo ottobre è stato al centro in questa settimana dei lavori del Concistoro. Proprio in questi giorni è successo però anche un altro fatto interessante: la Conferenza episcopale francese ha pubblicato sul suo sito internet una sintesi dei contributi raccolti nel Paese. A stenderla è stato l’arcivescovo di Montpellier, Pierre-Marie Carré. Come si ricorderà la Francia è il Paese delle manifestazioni che hanno visto i cattolici in prima linea nell’opposizione al cosiddetto «Matrimonio per tutti», voluto dal presidente Hollande con il via libera alle nozze tra omosessuali. E anche in Italia in molti hanno indicato il cattolicesimo francese come un modello sul tema della difesa della famiglia. La domanda allora diventa: che suggerimenti vengono al Sinodo da questi stessi cattolici francesi? Dal testo – consultabile integralmente a questo link – proponiamo qui sotto una nostra traduzione di due paragrafi che ci sembrano significativi. Va aggiunto – infine – che proprio al concistoro Papa Francesco ha annunciato che il cardinale arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois, sarà uno dei tre presidenti dell’Assemblea sinodale di ottobre. 

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Un numero elevato di risposte sottolinea la distanza esistente tra l’insegnamento della Chiesa e le scelte delle coppie che si riconoscono cattoliche. Questa distanza appare in maniera particolarmente chiara sul tema della contraccezione e sulle richieste che i divorziati risposati rivolgono alla Chiesa a proposito dei sacramenti dell’Eucaristia e della riconciliazione.
– Le risposte sottolineano come l’insegnamento della Chiesa, il più delle volte, sia poco conosciuto o del tutto ignorato. Viene spesso ridotto alla prospettiva di ciò che è permesso e di ciò che è difeso e, ben inteso, ciò che è difeso importa poco. Ma è anche vero che i testi del Magistero sono solitamente lunghi e complessi. Fanno riferimento a concezioni antropologiche che andrebbero spiegate, come ad esempio la "legge naturale". Si chiede che vengano prodotti dei testi più semplici e accessibili per rendere più facilmente ascoltabile il messaggio della Chiesa.
– Nessuno mette in discussione l’insegnamento biblico e le risposte citano spesso l’insegnamento di Gesù. Però si sottolinea che Gesù ha parole molto più severe sul denaro e sul suo utilizzo che sulla sessualità e ci si domanda come mai oggi così spesso accada l’inverso.
– Ci si rammarica inoltre del fatto che la vita quotidiana delle famiglie non sembri presa in considerazione nei suoi aspetti più concreti: per esempio le fatiche della vita professionale quando i figli diventano adolescenti e domandano più energie o quando i genitori anziani richiedono una presenza maggiore, o un’attenzione o decisioni difficili da prendere… Si vuole che il Sinodo non resti su un piano astratto!
– La legislazione civile ha moltiplicato le leggi che si pongono in maniera chiara in opposizione rispetto all’insegnamento della Chiesa cattolica. Basti ricordare la legalizzazione dell’aborto, la possibilità del matrimonio tra persone omosessuali, il divorzio per semplice mutuo consenso, la contraccezione diffusa in maniera massiccia, anche tra i minori… Tutto questo incide sulle mentalità e le famiglie cattoliche stesse ne sono segnate.
– Un certo numero di risposte rileva che la "legge della gradualità" – enunciata da papa Giovanni Paolo II – non è ancora sufficientemente conosciuta. Questa prospettiva non intende cambiare la norma della Chiesa, ma riconosce che le persone, nel loro percorso umano, possono ritrovarsi in coscienza a non poter mettere in pratica certi precetti nella situazione in cui si trovano, ma intendono seriamente attenervisi nonappena possibile. Questa legge dovrebbe essere presentata molto più ampiamente per mostrare le tappe di una crescita. Lo stesso vale per il tema della "telogia dei corpi" che sempre Giovanni Paolo II ha proclamato.

I rapporti tra la legge morale e la coscienza personale
Alla radice di un gran numero di risposte emerge in maniera chiara la questione del rapporto da stabilire tra la legge morale (presentata sia nella Scrittura sia nell’insegnamento della Chiesa) e la coscienza personale.
La società ha sdoganato l’idea che la legge cambia con l’evoluzione dei comportamenti sociali. Al contrario la Chiesa presenta la legge come un obiettivo da realizzare, anche quando spesso è molto esigente. Gli insegnamenti della Chiesa appaiono spesso controcorrente rispetto ai comportamenti abituali in tutti gli ambiti. E nnon è affatto facile, soprattutto per gli adolescenti e i giovani, ritrovarsi controcorrente. Hanno bisogno di aiuto e di sostegno perché non si scoraggino.
Di fronte a questa sfida sono stati espressi diversi desideri:
– In primo luogo fondare sulla Scrittura l’insegnamento della Chiesa. Non deve apparire un insegnamento moralista, ma condurre a un autentico rispetto delle persone.
– Non fermarsi alle indicazioni generali, ma presentare degli esempi sotto forma di testimonianze. Il ruolo delle coppie e delle famiglie cristiane è determinante.
– Saper ascoltare le persone e condividere le gioie e le difficioltà che si trovano a vivere. A partire da questo sguardo occorre moltiplicare le iniziative e avere persone ben formate, capaci di mettere in atto una pastorale familiare attenta alle singole persone e alle loro situazioni.
– Mirare e un giusto equilibrio tra l’annuncio della fede in Cristo e le conseguenze spirituali e morali. Solo così la fede è in grado di sostenere le coppie e le famiglie nelle situazioni difficili che si trovano ad affrontare.
– Sottolineare il posto essenziale della coscienza personale delle coppie nelle scelte che si trovano a compiere nella loro intimità.
Così la Chiesa potrà essere percepita in maniera positiva nella sua missione di educatrice alla fede e testimone della misericordia di Dio.

Qui l’originale

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