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Un teologo della Liberazione a Roma

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Alver Metalli - Terre D'America - pubblicato il 20/02/14
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L’argentino Scannone collaborerà con i gesuiti di Civiltà Cattolica. Un cammino che torna ad intrecciarsi con quello di Bergoglio

Juan Carlos Scannone, figura di primo piano nella cultura teologica argentina degli ultimi cinquant’anni, tornerà di casa a Roma, dove già ha insegnato nel passato in vari atenei, tra cui la Pontificia università Gregoriana. O per lo meno vi trascorrerà una buona parte dell’anno. Si stabilirà presso la Civiltà Cattolica e inizierà una collaborazione sistematica con la rivista diretta da un altro gesuita, padre Antonio Spadaro. «La chiamata di padre Scannone, che già ha pubblicato un articolo sulla “Filosofia della liberazione”, è stata una nostra richiesta – ha spiegato Spadaro a Vatican Insider – Vogliamo aiutare i nostri lettori a comprendere dal di dentro il pontificato di Papa Francesco grazie all’aiuto di chi lo conosce bene».

L’accordo, che diventerà presto un vero e proprio contratto, per ora prevede tre permanenze di due mesi nel corso di un anno.

La vita di Scannone in Argentina si è intrecciata spesso e per lunghi periodi a quella di Bergoglio. Nella sua ricerca teologica si è sempre sentito appoggiato da quest’ultimo quando questi era superiore dei gesuiti argentini. “Conosceva i miei scritti” commenta. “Non posso dire che fosse d’accordo, ma certamente li approvava, tant’è vero che all’epoca dei militari, quando scrivevo di Teologia della liberazione, lui li leggeva; e quando i vescovi gli chiedevano di me, mi difendeva dicendo che le mie posizioni erano ecclesiali”. Anzi – ricorda Scannone – era Bergoglio che lo spronava a pubblicare. “Quando mi chiedevano contributi le riviste internazionali… ricordo Christus del Messico sul rapporto teoria-praxis nella teologia della liberazione, Concilium… lui mi spingeva ad accettare, e mi raccomandava di non spedire l’articolo dall’ufficio postale di san Miguel ma dalle poste del centro di Buenos Aires per evitare la censura a cui pensava potessi venir sottoposto qui”.

Una volta ancora le strade dell’attuale Papa e di Scannone torneranno ad incrociarsi.

qui l'articolo originale