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“Conoscenza del gregge e delle pecore”: il sacerdote secondo Wojtyla

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 14/02/14

Gli appunti personali di Giovanni Paolo II pubblicati in Polonia dal cardinale DziwiszNon si placano, in Polonia e fuori, le polemiche sulla pubblicazione degli appunti personali di Giovanni Paolo II. Nel suo testamento il pontefice aveva chiesto che fossero bruciati, ma il segretario personale e poi suo successore alla guida della diocesi di Cracovia, il cardinale Stanislao Dziwisz, che li ha conservati dalla scomparsa di Wojtyla nel 2005, li ha fatti pubblicare di recente dalla casa editrice Znak con il titolo: “Sono saldamente nelle mani di Dio. Appunti personali 1962-2003”. I proventi andranno alla costruzione del Centro “Non abbiate paura” nei pressi di Cracovia. Cosa aggiungono questi scritti alla personalità di Wojtyla che i fedeli hanno imparato a conoscere in 26 anni, 5 mesi e 17 giorni di pontificato?

Oltre 600 pagine di annotazioni che hanno costituito i documenti principali alla base del processo di canonizzazione, cui si sono aggiunti i due miracoli attribuiti a Giovanni Paolo II e riconosciuti dalla Chiesa come autentici che hanno aperto la strada alla canonizzazione del 27 aprile prossimo. Per chi ha avuto modo di accedere a questi appunti, non si può non dare ragione all’arcivescovo di Cracovia e suo segretario: “Darli alle fiamme sarebbe stato un crimine”. Anche il santo pontefice lo aveva chiesto espressamente. “Ma quante volte si dimostra che l’obbedienza non sempre è una virtù. E che una decisione presa in coscienza si rivela quella più giusta. Ebbene, il cardinale Stanislao Dziwisz ha fatto la sua scelta, ha deciso di conservarli” (Corrieredellasera.it 5 febbraio)

Le agende sono due, una risale al 1962, l’altra al 1985. Dentro, sintetizzano Marco Ansaldo e Agnieska Zakriewiczci (Repubblica.it 14 febbraio) sono contenute le riflessioni di Wojtyla “su grandi temi — tuttora — al centro del dibattito nella Chiesa. Come la guida della Curia. O il celibato dei sacerdoti. Ma anche giudizi che mescolano la spiritualità del Pontefice alla curiosità dell’uomo, del Wojtyla artista e letterato. E così appunti su grandi personaggi storici (Hitler, Bismarck), e scrittori di fama assoluta (Hemingway, Dostoevskij, Tolstoj, Manzoni, Sartre). Rimarranno però delusi tutti quelli che sperano che nelle Note personali di Giovanni Paolo II si trovino informazioni o retroscena. Nelle due agende Wojtyla tenne solo il suo diario personale”.

Una annotazione riguarda lo stile “basta dare un’occhiata alle pagine delle agende per capire che abbiamo a che fare con un persona disciplinata, sistematica, molto attenta ai particolari, con una grande capacità di sintesi, e un rapporto intimo e rigoroso con il proprio diario” (Repubblica.it 14 febbraio).

Alcune sottolineature, nel tempo di rinnovamento inaugurato da Papa Francesco, colpiscono per l'attualità, per esempio quelle riguardanti il ruolo del sacerdote-pastore: «Pastore. Prima caratteristica — un vero pastore riceve il potere da Cristo. Seconda caratteristica — conoscenza del gregge e delle pecore: ciò spiega anche le strutture: la diocesi, le parrocchie, le comunità di base. Terza caratteristica: deve essere la vera guida (non può andare troppo in fretta o troppo lentamente) sapendo che gli altri lo seguono. Quarta caratteristica: essere pronto a cercare la pecorella smarrita. Quinta caratteristica: essere disponibili» (Repubblica.it 14 febbraio).

Lo stesso per il governo della Curia, di cui Woytyla disegna ruolo e priorità: «Essere Curia del Papa nella Chiesa. “Presidenza dinamica nella carità” e “complesso antiromano”. Conoscenza — e applicazione del Vaticano II. Nuova evangelizzazione. Ministero della santificazione. Si governa animando — si anima governando. Ministero di Pietro nella collegialità. Alcune priorità: 1. Applicazione del Vaticano II. 2. Apertura alla comunione, all’ecumenismo, altre religioni ecc.. 3. Riferimento alle chiese particolari. 4. Apertura al laicato. 5. Spirito di servizio, bontà, parole di Paolo VI» (Repubblica.it 14 febbraio).

Le agende registrano con il passare del tempo il venir meno del vigore fisico di Giovanni Paolo II e la scrittura, dal tratto vigoroso, progressivamente si affievolisce. Dal 2001 comincia avere difficoltà a centrare le righe dell’agenda. “L’ultima frase: «Giona, ossia la paura di annunciare l’amore di Dio», è già scritta con sforzo evidente il 15 marzo 2003. Un istante simbolico, quando la malattia piega le forze intellettuali del Papa, e il suo rigore di cronista di tutti i ritiri spirituali in Vaticano viene meno” (Repubblica.it 14 febbraio).