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Renzi: nessuna staffetta. Si cambia direzione

Matteo Renzi

© TIZIANA FABI / AFP

Aleteia - pubblicato il 13/02/14

Direzione PD "Dobbiamo recuperare la semplicità e il coraggio che appartiene al nostro Paese"

"Non faremo processi al governo, ma siamo in condizioni di aprire una pagina nuova", così Matteo Renzi nel suo intervento alla direzione Pd.

Davanti a un bivio
"La direzione del Pd ringrazia il premier per il notevole lavoro svolto alla guida del governo". Il segretario – si legge dal comunicato ANSA del 13 febbraio – illustra le due strade davanti al Pd. "La strada delle elezioni ha una suggestione e un fascino". "L'altra, quella di un nuovo governo, è una scelta azzardata. E' come correre con il vento in faccia, è come camminare su un terreno poco battuto ma può avere senso se hai il coraggio di dire alle realtà europee che l'obiettivo è il 2018 con riforme elettorali, costituzionali ed il tentativo di cambiare le regole a partire da una burocrazia opprimente". Il segretario insiste sul cambio di rotta "Se l'Italia chiede un cambiamento radicale o questo cambiamento lo esprime il Pd o non lo farà nessuno." 

Reazioni contrastanti
L'intervento del leader del Pd, come scrive Avvenire.it il 13 febbraio, ha suscitato reazioni contrastanti tra i 140 membri della direzione. "Non capisco perché sostituendo il premier dovremmo avere un destino diverso", ha detto l'ex concorrente di Renzi alla segreteria, Pippo Civati, parlando di un "passaggio tra la Prima Repubblica e (il film horror) 'Shining'", e annunciando che voterà contro il documento. L'ex presidente del partito Gianni Cuperlo, altro sfidante di Renzi per la leadership del partito nelle primarie di dicembre, ha proposto di rinviare la votazione del documento, che congeda di fatto Letta. Ma era stato lo stesso Cuperlo, una settimana fa, a sollecitare la discussione sul governo, su cui aveva espresso un giudizio negativo.


Letta sale al Colle

L’uscita di scena di Enrico Letta, scrive corriere.it poco dopo la conclusione della Direzione, sarà il più istituzionale possibile. E venerdì pomeriggio salirà al Quirinale per rimettere il mandato nelle mani di Giorgio Napolitano. Prima di scendere lo scalone di Palazzo Chigi, però, Letta vuole salutare e ringraziare la sua squadra nel corso di un ultimo consiglio dei ministri, già ufficialmente convocato per venerdì mattina. 

I bisogni dell'Italia
Famiglia Cristiana scrive così, poco dopo l'intervento di Renzi: "Il Paese reale, quello poco o punto interessato agli attuali giochi di potere, quello che attende riforme vere in grado di aiutare l'Italia a uscire dalla crisi, dopo tanto parlare di Patto per il lavoro (o Job Act, chiamatelo come vi pare), sta vivendo una situazione simile alla città di Ouistreham, dove George Simenon ambientò Il porto delle nebbie. Non si vede niente all'orizzonte.

Ma al di là dell scelta del sentiero, di quale cambiamento ha bisogno il nostro Paese? E' solo una questione economico-sociale o c'è in gioco un fattore culturale e antropologico molto più profondo? Cambiando – ancora una volta – le carte in tavola, senza passare dalle elezioni, non si rischia di delegittimare l'autenticità della democrazia?

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